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Pippo Fava, un esempio per tutti i Siciliani onesti.

Pippo Fava il 5 gennaio 1984 a Catania veniva ucciso dalla mafia.  In via dello Stadio il giornalista, drammaturgo e scrittore Fava veniva raggiunto da cinque colpi di pistola e, le prime indagini, indicarono quell’omicidio come “delitto passionale”. Si disse anche che bisognava archiviare presto il fatto perché “altrimenti i cavalieri potrebbero decidere di trasferire le loro fabbriche al nord”.

Il funerale si tenne nella chiesa di Ognina con la presenza di amici e operai ma senza alcuna presenza di “uomini dello Stato”. Il tentativo di far passare l’omicidio di Pippo Fava come un fatto estraneo ai fatti di mafia ricorda a tanti anche il tentativo di depistaggio dell’omicidio Impastato; insomma una pratica che tentava di coprire i mafiosi e i loro crimini.

Il processo, dopo varie peripezie, riprese con maggiore vigore nel 1994  e si concluse nel 1998 “orsa maggiore 3”  con la condanna all’ergastolo il boss mafioso Nitto Santapaola, ritenuto il mandante, Marcello D’Agata e Francesco Giammuso come organizzatori, e Aldo Ercolano come esecutore assieme al reo confesso Maurizio Avola.

Pippo Fava esempio di uomo onesto e di giornalista attento e coraggioso vive nei nostri cuori e nei nostri pensieri, come ogni anno oggi 5 gennaio 2018 a Catania un corteo commemorativo ricorderà la sua figura. Partenza alle ore 17 da piazza Roma, ore 18:00 Presidio alla lapide, alle 19:00 consegna del Premio Fava, a cura della Fondazione Fava. Conclusione alle ore 21:00 assemblea dei Siciliani Giovani (GAPA, via Cordai 47).

(mAd)

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