ACIREALE – Durante la lunga e calda stagione estiva in città arriva la prima presa di coscienza collettiva: siamo poveri e abbiamo una montagna di problemi da risolvere da perdere il sonno della notte.
Al primo allarme sui conti pubblici lanciato in consiglio comunale dal dott. Salvatore Scalia, il sindaco Alì aveva risposto che avrebbe verificato con il suo assessore e, se era il caso, anche con un consulente. Dopo qualche mese le preoccupazioni del sindaco Alì si sommano alle parole del dott. Scalia ed ecco che la presa di coscienza diventa un fatto pubblico. Non si può spendere nulla “salvo quelle spese previste dalla legge.”
La questione sono i debiti fuori bilancio ed è necessario, anzi indispensabile, una proposta di misure correttive da portare in consiglio comunale. Inoltre vanno recuperati alcuni milioni di euro dalla lotta all’evasione e alla morosità, vanno monitorate le partecipate e devono essere sotto il controllo dell’amministrazione i contenziosi che arriveranno presto a sentenza. In sintesi anni di “lacrime e sangue” dove ogni spesa sarà difficile da sostenere.
Il sindaco Alì va dritto al punto quando afferma: “…i revisori hanno posto l’attenzione sul solito tema, per il quale siamo stati richiamati dalla corte dei conti, dei residui attivi. In particolare alla capacità di incassare quanto ci è dovuto. Nel rendiconto 2017 viaggiamo oltre i settanta milioni. I revisori hanno sottolineato come ad esempio voci per le quali era previsto un incasso di 3 milioni di euro siamo sotto i centomila euro, una percentuale quindi bassissima. Gli uffici stanno predisponendo una relazione sul 2018 al fine di dimostrare una inversione di tendenza.
Con i revisori abbiamo concordato come sia importante riprendere la presa d’atto del Consiglio Comunale di aprile 2018 in risposta ai rilievi della Corte dei Conti, in modo che tutti ricordino chiaramente che sono stati già previsti interventi drastici da parte del precedente consiglio, che questi vanno rispettati e su questo vigilano i revisori dei conti.”
Davanti a questo scenario arriva come un ceffone in viso un altro passaggio compreso nella nota del sindaco: “Mi sembra utile raccontare anche dei decreti di restituzioni somme sui finanziamenti europei, per un totale di circa 800 mila euro (villa Belvedere, Palazzo del Turismo etc.) da parte della Regione.” Si rimane davvero pietrificati quando leggiamo che per la villa Belvedere e Palazzo di Città saremo costretti a ritornare alcune centianaia di migliaia di euro. Una sconfitta dietro l’altra e sembra che l’estate calda porta con se anche una pioggia di “tegole” sulle teste degli acesi.
Adesso, legittimamente, dobbiamo chiederci come e se è davvero possibile finanziare il carnevale con somme che si aggirano intorno a ottocentomila euro? Se è possibile intervenire per la “manutenzione” della città, se possiamo permetterci anche un solo provvedimento che possa finanziare la cultura e gli eventi d’eccellenza?
Il sindaco, la giunta e il consiglio comunale avranno tanto da lavorare e, secondo noi, si deve scongiurare la dichiarazione del predissesto o del dissesto. Si deve, invece, governare con parsimonia e lungimiranza e deve iniziare una lotta all’evasione senza quartiere e senza guardare in faccia nessuno.
L’intervista al sindaco Alì
(mAd)