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PROGETTARE SMART CITY PRO OVER 60

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PROGETTARE SMART CITY PRO OVER 60 (SU MISURA ANCHE PER ANZIANI)
Negli ultimi anni il dibattito sulla progettazione per la reinterpretazione delle città in chiave smart, si è fortemente concentrato sull’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale, la vivibilità, il comfort e la flessibilità. Le previsioni di un aumento del fenomeno di urbanizzazione hanno indirizzato le amministrazioni e i progettisti verso una città più accessibile per rispondere alle esigenze dei suoi abitanti. Ma una smart city, a chi deve essere accessibile esattamente? A tutti, ovviamente. Eppure, in tutti i progetti in corso e in previsione per dare un volto nuovo ai nostri centri urbani, c’è una parte di popolazione che pare completamente esclusa: quella delle persone anziane.
I centri urbani nei quali viviamo ora non sempre sono attenti a questa categoria di persone e lo vediamo da piccoli dettagli, come se questi non ci interessassero. Pensiamo ad esempio al semaforo verde pedonale: la durata media è calcolata rispetto a una camminata di 1,2 metri il secondo mentre un anziano copre dagli 0,7 agli 0,9 metri il secondo. Marciapiedi e pavimentazioni sono spesso dissestati o realizzati con materiali scivolosi se bagnati dalla pioggia, giardini e parchi molte volte hanno un numero insufficiente di panchine, collocate molto distanti tra loro.
Ovunque ci guardiamo intorno troviamo ostacoli e, se pensiamo che la popolazione sta invecchiando sempre di più, il problema è veramente serio e andrebbe affrontato in tempi brevi.
Sappiamo con certezza che gli anziani preferirebbero vivere in città, perché qui hanno a loro disposizione più servizi e centri ricreativi di ogni genere dove passare il tempo. Quindi la domanda è: in che modo possiamo progettare una città “anche” a misura di anziano?
Nel 2006 la World Health Organization ha ideato un progetto, Age-Friendly Cities, con lo scopo di favorire modelli urbani a sostegno delle esigenze di chi ha un’età avanzata. In Gran Bretagna, al momento, sono 258 le città che hanno aderito alla proposta, ognuna con idee differenti.
Ad esempio, la città di Manchester ha promosso la “Take-a-seat initiative”, cioè il posizionamento di sedute all’interno dei negozi e in vari punti della città, permettendo ai clienti più anziani di riposarsi fra un acquisto e l’altro.
IMG_0428Stesso discorso per le fermate degli autobus dove sono previste panche per l’attesa progettate con un’altezza adeguata e sedute sufficientemente larghe, con braccioli che aiutano a sedersi o ad alzarsi e alcuni accessori come il gancio per il guinzaglio del cane o il porta ombrello.
Anche i giardini pubblici sono adattati alle loro esigenze e quindi privi di scale o ostacoli difficili da superare.
Negli altri paesi europei troviamo Lione, in Francia, che ha avviato un servizio di trasporto pubblico, “Cyclopousse”, dedicato solamente alla popolazione anziana. Un bell’esempio di taxi a pedali eco-sostenibile a prezzo calmierato.
In Germania, alcune catene di supermercati sono state riprogettate con corridoi più larghi, pavimenti antisdrucciolo, etichette dei prezzi più grandi e scaffali più bassi.
Infine Eindhoven, in Olanda, ha adattato il modello dei percorsi di fitness nei centri urbani anche per i meno giovani, creando dei punti di sosta dove poter fare piccoli esercizi fisici all’aperto per mantenersi in buona salute.

C.Patanè

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