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Project Illuminazione, 1 milione e duecentomila € per 22 anni con i nostri soldi di Stefano Alì

Per l’Amministrazione Barbagallo è un periodo di grandi investimenti economici che hanno, sfortunatamente, una pesante ricaduta economica sugli Acesi. Alcune anche con una pesante ricaduta nel futuro.

A Ottobre è stato avviato il servizio rifiuti con la Tekra, costo circa sette milioni e trecentomila € l’anno che ci impegnerà per i prossimi 7 anni.

A Marzo affidamento “in bianco” alla Sogip http://www.fancityacireale.it/wordpress2/sogip-nel-cuore-dellamministrazione-barbagallo-e-nel-portafoglio-degli-acesi/ per il sevizio di manutenzione per circa 630 mila euro l’anno.

E infine quello che vorrei approfondire oggi, cioè il servizio in Project Financing di trasformazione a Led dell’illuminazione pubblica, con un costo di 1.112.000 € l’anno (da aggiungere l’IVA) per i prossimi 22 anni.

L’idea è di affidare una serie di lavori di miglioramento dell’illuminazione pubblica (trasformazione dei punti luce a led, sostituzione di pali e di quadri elettrici, pagando la ditta attraverso un canone annuo fisso (enorme, oltre 1.200.000 €) per i prossimi 22 anni. Il canone comprende anche il consumo di energia elettrica per l’illuminazione.

Quello che contesto duramente è l’idea che un progetto così complesso e soprattutto con un investimento così costoso per noi cittadini venga fatto senza un’adeguata analisi e conoscenza della situazione di fatto.

Si investe senza conoscere esattamente la situazione attuale (punti luce, stato della rete, allacci etc.) e senza un’idea precisa dei consumi attuali. Improvvisazione pura.

L’idea potrebbe essere anche condivisibile (ma così come proposto non va bene e prossimamente evidenzierò le criticità che lo sconsigliano assolutamente essendo il tipico meccanismo in cui i costi sono del pubblico ed i risparmi per l’innovazione li intasca il privato).

Ognuno di noi, spendendo i propri soldi, prima di tutto definisce esattamente l’intervento più adeguato alle proprie esigenze, analizzando attentamente la convenienza dell’investimento. Sfortunatamente con i soldi degli agli altri non avviene sempre così. Infatti da un accesso agli atti per conoscere il progetto, fatto dal consigliere di opposizione Antonello D’Agostino, emerge che non esiste un elenco puntuale degli interventi necessari per la pubblica illuminazione (non quelli proposti dalla ditta, ma quelli che servono alla città). L’elenco dei punti luce è del tutto impreciso (nell’elenco non è presente nessun punto luce a Led, benchè già ce ne siano attivi). A precisa richiesta non è stato fornito un quadro completo dei costi legati alla pubblica illuminazione, dubitiamo quindi che esista (anche come dimostrato dagli atti che vengono riportati più avanti). Non è stata fornita, malgrado richiesta, e quindi si deve supporre che non esista nessuna relazione favorevole redatta dall’Energy Manager, figura di consulente a pagamento del Comune di Acireale.

C’è infine da aggiungere che alcuni dei punti di prelievo sono misti cioè legati sia alla pubblica illuminazione che a consumi da parte degli uffici, impossibile definire l’imputazione di questi costi in un’analisi costi benefici precisa.

Malgrado ciò il progetto della ditta è valutato positivamente ed inserito nell’elenco triennale delle opere pubbliche (sfortunatamente la delibera di consiglio con l’approvazione del piano non è ancora consultabile, malgrado siano passati mesi, ma si sa loro sono trasparenti a prescindere).

Fortunatamente qualcuno si sarà reso conto che era un azzardo pericolosissimo predisporre un affidamento senza avere le idee chiare su cosa serve alla città, ecco quindi che due mesi dopo  si avvia un censimento come progetto finalizzato del personale dipendente dell’Ente, del costo di 8.000 €, che però a quanto è dato sapere, ad oggi non è neanche stato avviato. Obiettivo proprio quello di capire cosa serve, qual’è la consistenza degli impianti attivi e calcolare i consumi.

Quindi ancora oggi non è del tutto chiaro quanto paghiamo e per cosa. Malgrado ciò alcuni giorni fa il comune di Acireale decide di aderire alla convenzione Consip per la fornitura dell’Energia Elettrica, (questa si attraverso Consip, mentre per quella del Project Financing hanno deciso di non percorrere la strada Consip). Ma come si fa a dire che è conveniente se non sono chiari i consumi con le rispettive tipologie di utenze? Ho visto delibere analoghe di altri comuni accompagnate da tabella comparative, anche per individuare il tipo di contratto più conveniente fra quelli presenti nella convenzione. Ma noi ad Acireale non ne abbiamo bisogno, quindi perchè dubitare che è conveniente?

Ultimo nota dal quale continua ad emergere che si navighi nell’assoluta ignoranza è testimoniato da questa determina di fine 2016 dove si evidenzia come l’amministrazione non riesca a controllare le varie bollette imputandole correttamente. Difatti è di dominio pubblico che altri usufruiscono dei contratti del Comune di Acireale, come ad esempio il Cimitero, che è gestito in project financing. Ottima l’idea di questo meccanismo di controllo.

Sarebbe interessante capire se da Gennaio ad oggi è stato attivato ed è servito a qualcosa, dagli atti precedenti non sembrerebbe.

(Stefano Alì)

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