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Simmetrizzazione: come le meduse si riorganizzano il corpo

meduse quadrifoglio

Nella primavera del 2013, dopo aver tagliato due tentacoli a una giovane medusa, il biologo Michael Abrams vide qualcosa che non aveva mai visto prima. “Michael ha iniziato a urlare ‘non ci crederai mai, devi venire a vedere cosa sta succedendo’”, racconta Lea Goentoro, biologa del CalTech di Pasadena e tutor di Abrams durante il dottorato.

I ricercatori si aspettavano che alla medusa quadrifoglio (la specie Aurelia aurita) che Abrams stava studiando fossero ricresciuti i tentacoli, visto che sono molti gli invertebrati – incluso lo stadio di polipo della medusa stessa – che si rigenerano in questo modo.
Al contrario, la medusa aveva riorganizzato i sei tentacoli rimasti fino a disporli in modo uniforme intorno al suo corpo. I suoi muscoli avevano spinto e tirato a tal punto da riposizionare ogni tentacolo a uguale distanza dagli altri. Per il movimento di questi animali, la simmetria è fondamentale.

Così gli scienziati si sono imbattuti in un fenomeno del tutto nuovo alla scienza e lo hanno chiamato “simmetrizzazione”. Siccome capita spesso che le meduse vengano ferite – a volte da predatori che non riescono a finire il lavoro – questa loro capacità è estremamente importante per riuscire a curarsi. “Si tratta di uno studio affascinante e di uno straordinario lavoro di indagine scientifica”, commenta Sara Lindsay, biologa marina dell’Università del Maine, non coinvolta nella ricerca.

Dopo aver seguito varie piste inconcludenti, i ricercatori si sono concentrati sulla muscolatura della medusa e le hanno somministrato un rilassante muscolare: non è più stata in grado di completare il processo di simmetrizzazione. Allo stesso tempo, quando il team ha velocizzato le contrazioni dei muscoli il processo si è svolto più rapidamente del normale.

“Non si tratta di rimpiazzare le componenti perdute, ma la loro funzione. È molto affascinante”, commenta Lindsay. Per di più, secondo Goentoro, la comprensione di questo fenomeno tutto nuovo potrebbe essere utile anche a quegli scienziati che lavorano sulla medicina rigenerativa. “Speriamo che questa scoperta possa ispirare nuove tecnologie per materiali bio-ispirati. Non più rigenerare quello che si ha perduto, ma recuperare la funzione che svolgeva”.

fonte: http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2015/06/17/news/la_medusa_una_tutta_d_un_pezzo-2658302/

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