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Sisma – Noi gente del sud. Tutti attivi con celerità ed efficienza

ACIREALE – Il terremoto di S. Stefano che ha colpito i comuni etnei ed in particolare Zafferana, Fleri, Pennisi, Fiandaca, Piano D’Api e tante altre frazioni e comuni lasciando al suo passaggio le macerie, ci ha confermato che nei momenti difficili quando succedono fatti gravi di impatto collettivo, la gente del sud è sempre attiva, presente, efficiente. Il dopo terremoto, invece, rimane spesso una questione irrisolta.

Abbiamo incontrato il sindaco Alì insieme e l’assessore Fraschilla nel cuore della notte pochi minuti dopo il sisma. Al centro Com l’assessore Fraschilla dava indicazioni ai tanti cittadini che si erano riversati con le automobili a Largo Vecchio, sentivamo, pochi metri più in la, le urla del sindaco Alì che cercava di far capire ai tanti che non si doveva entrare con l’automobile dentro il piazzale ma solo a piedi.

Tutto intorno i vigili del fuoco, la polizia municipale ed i mezzi della protezione civile erano già in giro, attivi. Poche ore dopo è stato attivato il COC e, subito dopo, il COM. Appena dopo l’alba, quando ancora non si sapeva molto dei danni agli immobili e alle persone, nei locali della protezione civile già tutti operativi. Abbiamo intervistato il sindaco Alì, l’assessore Fraschilla, abbiamo raccolto le dicharazioni del vicesindaco Pirrone con il suo appello all’ordine degli ingegneri e degli architetti e i due ordini hanno subito risposto positivamente.

Nella tarda mattinata di ieri il vicepremier Di Maio nella frazione di Pennisi ha dichiarato che oggi (28/12/2018) “sarà dichiarato lo stato di emergenza e saranno stanziate le risorse necessarie”. Importante capire quali saranno le risorse necessarie. Al momento, da una prima conta, sappiamo che sono state presentate oltre seicento domande di risarcimento per i danni subiti e non meno di quaranta sono quelli chiaramente inagibili.

Al Galileo Galilei è stata allestita la palestra a centro per l’accoglienza per chi è rimasto senza casa, il luogo è riscaldato e sono stati serviti pasti caldi. All’albergo Maugeri venti camere sono state messe a disposizione per i senzatetto ed anche tanti giovani si sono dati da fare per raccogliere indumenti e coperte per chi ne avesse bisogno.

Giornate difficili dove il colore politico scompare per lasciare il posto alla solidarietà e al conforto collettivo. L’Etna ha messo al tappeto una vasta area, la stessa area di sempre, quella indicata come “la faglia di Fiandaca”. E’ evidente che lungo questa direttiva non si dovrebbe costruire nulla ma se devono sorgere delle nuove abitazioni allora è davvero inesorabile che siano edificate nel rispetto di tutte le normative antisismiche.

(mAd)

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