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Storia d’Italia – L’eccidio di Fragheto, una strage dimenticata.

L’eccidio di Fragheto fu compiuto da truppe nazifasciste il 7 aprile 1944 nell’omonimo borgo, frazione del comune di Casteldeci, situato nella zona appenninica a cavallo tra Marche e Romagna. Nell’eccidio vennero trucidati 30 abitanti e 15 partigiani catturati nella zona nel corso degli scontri con la Brigata Garibaldi Romagnola.
A ricordo della strage sono state costituite due associazioni di volontariato: “Casa Fragheto” nel 2000 a Fragheto e “Il Borgo della Pace” nel 2003 a Novafeltria.

Nel dopoguerra fu avviato un processo a carico degli autori dell’eccidio, ma venne interrotto nella fase istruttoria e i relativi incartamenti confluirono nel gruppo di fascicoli conservati per decenni nel famoso armadio della vergogna. Nel 2006 è stato riaperto il caso da parte della Procura Militare de la Spezia. Nel 2008 il fascicolo è passato alla Procura Militare di Verona a seguito della soppressione della Procura spezzina. Nel 2011 è iniziato il processo in contumacia a carico dei tre unici ufficiali tedeschi appartenenti al battaglione ancora viventi (Karl Shaefer, Karl Weis e Ernst Plege), rinviati a giudizio con l’imputazione di omicidio plurimo aggravato: in esso si sono costituiti parte civile la Provincia di Pesaro e Urbino, il Consiglio dei ministri, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Rimini, l’ ANPI nazionale e nove parenti delle vittime. Il 7 febbraio 20133 il Tribunale Militare di Verona in assenza di prove certe ha assolto due imputati; nessun verdetto è stato possibile emettere sul terzo imputato, Shaefer (che agli atti sembrava avere le maggiori responsabilità per l’eccidio), in quanto deceduto durante il corso del processo.

(fonte Wikipedia)

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