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Storia d’Italia – L’insurrezione di Venezia, 17 marzo 1848

Il 1848 fu l’anno delle rivoluzioni , in particolare anche nell’Impero Asburgico il clima era in ebollizione: alle rivendicazioni autonomistiche boeme e ungheresi si univano le richieste costituzionale dei liberali e borghesi austriaci, il 13 marzo insorgeva Vienna seguita da Venezia dove, il 17 marzo, la popolazione scendeva nelle piazze e imponeva la liberazione dei patrioti detenuti: fra tutti Daniele Manin e Niccolò Tommaseo. Manin diventava subito il capo e il grande animatore dell’insurrezione veneziana. Dopo alcuni scontri sanguinosi tra la popolazione e le truppe austriache, che aumentarono il risentimento dei cittadini, inducevano il governatore, l’ungherese conte Palffy a concedere l’istituzione della guardia civica. Il 22 marzo la situazione precipitava , gli insorti guidati da Manin costringevano alla capitolazione il presidio austriaco si proclamava la Repubblica di San Marco. L’indomani il Piemonte dichiarava la guerra all’Austria, iniziava la I guerra d’indipendenza. La Repubblica Veneziana, dopo la caduta della Repubblica Romana e l’armistizio austro – piemontese, continuava a resistere agli austriaci. Nella città confluirono tutti i volontari nonchè ufficiali e soldati provenienti da tutta la penisola, in particolare dal napoletano. Stretta d’assedio , bombardata dal mare, in preda alla fame e ad una epidemia colerica, Venezia fu costretta a cedere il 22 di agosto del 1849.

Fonte “La Storia d’Italia dall’Unità a oggi” di Arrigo Petacco

Litografia proclamazione della Repubblica di San Marco 1850 circa (wikipedia)

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