venerdì, Marzo 29, 2024
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Tangram: il rompicapo che si trasforma in 3D street art

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Tangram: il rompicapo che si trasforma in 3D street art

Ormai si sa, quella di accumulare oggetti è diventata un’ abitudine. Peccato però che questa diventi malsana nel momento in cui non si sa riconoscere la concreta utilità di ciò che si è conservato. Allora, per non sembrare un accumulatore seriale, si passa al classico enigma esistenziale, un vero rompicapo per la mente umana: che faccio con tutti questi oggetti vecchi? Come me ne posso liberare?
Poi l’ uomo pensa ed arriva alla soluzione del secolo! Facile, rapida ed indolore.
Ed ecco che ci ritroviamo, per le vie delle nostre città,delle vere e proprie forme d’ arte di inciviltà: porte vecchie, armadi, cassetti e chi più ne ha più ne metta, ancor più esaltati da tocchi di verde (vista la stagione) offerti dalle bucce di anguria.
Questi diventano i simboli principali della cultura del rispetto verso l’ambiente.
Ma, anche una vecchia porta racchiude in se un’anima che aspetta solo di essere colta e manifestata a tutti noi come una vera opera d’ arte.
FullSizeRender 2Perché allora non trasformare questi materiali di scarto per creare murales tridimensionali?
Oggetti di legno riciclato come pannelli, vecchie porte possono essere riusati ed applicati sulle facciate di edifici, realizzando così un mosaico in cui questi stessi elementi fungono da tessere. Il risultato che ne viene fuori è quello di un iperbolico tangram colorato.
Il riuso non convenzionale di materiali di scarto per creare performance artistiche può essere sfruttato per far veicolare un messaggio chiaro: non lasciamo che l’ ambiente che ci circonda muoia ogni giorno, anzi facciamolo vivere attraverso forme intelligenti di riqualificazione ecologica.
Pensiamo alle vecchie aree dismesse: questi sono luoghi ricchi di memoria, ma nei quali avviene costantemente un processo di degrado.
Sono questi invece i punti nevralgici su cui concentrare l’attenzione ed avviare processi di riqualificazione dove la street art ecologica si fonde con il contesto urbano.

Cristina Patanè

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