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Una follia il miniparcheggio alle spalle di S. Domenico di Ivan Castrogiovanni

Parlare di parcheggio è assolutamente fuori luogo.

ACIREALE – Apprendo da un articolo di mAd che il sindaco di Acireale vuol  trasformare in parcheggio l’antichissimo spazio (già visibile in una carta del ‘600 del Fighera) retrostante l’ex convento dei Domenicani, già sede del Liceo classico Gulli e Pennisi.

Il grande cortile fu utilizzato (come mostra la foto sopra, databile al 1927: tra le bambine che fanno esercizi c’è mia madre) come improbabile “palestra” in epoca fascista e fino agli anni ’80 dello scorso secolo. Negli anni ’60 anch’io  mi ci sbucciai i ginocchi, eseguendo gli esercizi impostici (non troppo rigidamente, devo dire) dal buon professor Riccioli.

Parlare di parcheggio è assolutamente fuori luogo, e per tre motivi: il primo, perché questo è uno dei pochi spazi storici liberi sopravvissuti nel centro della città e meriterebbe di essere salvaguardato con destinazione a cortile urbano (qualcosa a metà tra giardino e piazza); in secondo luogo, perché esso sta alle spalle della Biblioteca e pinacoteca comunale Zelantea, che è ricolma all’inverosimile di libri, quadri, strutture in legno, che -Dio non voglia!- in caso d’incendio o altro non si saprebbe come altrimenti allontanare in spazi provvisori. (Anzi, è il caso che venga rapidamente attrezzato con idranti, uscite d’emergenza, altri presidi correlati con la Zelantea e con la parte  messa a nuovo dell’antico convento, comunicante anch’essa).

Poi  perché, come chiunque può vedere con street view e foto satellitari, il suo sbocco è alla confluenza di due stradine, Lilibeo e Giuliani,  che renderebbe pericoloso il movimento di entrata e uscita. Sono d’accordo con mAd che il miniposteggio in via S. Giuseppe si sia rivelato inutile, sacrificandovi un’area antichissima, che  se non sarà prima o poi  trattata con delicatezza architettonica e urbanistica  apparirà sempre come una ferita del tipo di quelle che si osservano nelle strade del centro storico di Palermo bombardato nella seconda guerra mondiale.

Eppure in questa Città ci sarebbero soluzioni  rispettose della sua maglia urbana, direi belle, che da lunghi anni, come il grillo parlante, propongo in articoli e conferenze. Il guaio è che il sindaco tira dritto.

(arch. Ivan Castrogiovanni)

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