Villa Belvedere, sopraluogo del vicesindaco Nando Ardita per constatare, ancora una volta, in che condizioni si trovano gli alberi del parco. Dopo la pioggia di qualche settimana fa e il forte vento che ha colpito la costa jonica, le condizioni della villa Belvedere si sono ulteriormente aggravate. Sappiamo di una visita dell’assessore Ardita con un esperto agronomo e sappiamo che il resoconto è stato devastante tanto che lo stesso Ardita si è messo le mani nei pochi capelli rimasti.
Il tempo stringe e questa lunga vicenda irrisolta sembra diventare sempre più chiaramente irrisolvibile. La flora presente nel parco è in condizioni precarie, stesso discorso per tutti i viali laterali che si presentano con una pavimentazione praticamente inesistente, con il pietrisco spazzato via e la rete sottostante che fa capolino in tante aree del parco. Il cancello chiuso è uno schiaffo agli acesi, lo spazio verde storico della villa belvedere sembra davvero peduto e di difficile recupero se non con un significativo esbroso di denaro.
Intanto si attende con ansia la scadenza del 31/12/2015 per rimettere insieme i cocci e sperare in una quanto mai ardua possibilità di ottenere il collaudo. Carte, inchieste, dossier e report, sit – in, rabbia e ridicole giustificazioni non hanno portato a nulla se non a rivedere per l’ennesima volta llontanarsi la possibilità di riconsegnare il parco alla città ed ai cittadini.
Non possiamo non ricordare che la chiusura forzata della villa Belvedere ha portato adacuire la crisi di alcuni esercenti che hanno i loro punti vendita in corso Umberto alto, hanno portato Acireale ad essere completamente la città del traffico, una città con una povertà totale in fatto di verde pubblico, spazi sociali, spazi verdi e ricreativi.
L’assessore Nando Ardita è disperato perchè, oggi, trovare la soluzione diventa operazione davvero complessauna vera missione impossibile. Come era facilemente prevedibile la tattica attendista e di mediazione messa in atto dall’aministrazione Barbagallo non ha portato alcun risultato ed oggi i disastri di una villa chiusa al pubblica sono diventati trasversali. Da Garzzo a Barbagallo nessuna soluzione per la villa Belvedere e, ne siamo certi, nessuno sarà individuato come responsabile di tale dispendio di risorse.
(mAd)
