Provo ad esercitare tutta la mia “onestà” intellettuale,In nome di uno spirito profondamente identitario, ma anche profondamente laico ,al solo fine di un contributo al consolidamento di un’Idea di Città educante ,Bene omune e IN comune.
Sento tutta l’urgenza di farlo perchè,a mio parere, per la prima volta ad Acireale si riconoscono i tratti di una chiara VOLONTA’ POLITICA virtuosa.
I FATTI sono chiari e concordano tutti nella loro sostanza non solo nella direzione di tante aspirazioni civili e lotte sociali antiche e della storia politica dell’opinione pubblica democratica e di sinistra di questa città,cui appartengo da oltre quarant’anni,di formazioni di base (in ultimo Liberacittadinanza) che hanno svolto un ruolo fondamentale di sopravvivenza ideale e politica di rappresentanza quando ad una ad una cadevano tutte le illusioni e le forme organizzate della sinistra (Cfr. Mario D’Anna, in “Tutti giu per terra”) ma che anche abbattono antichissime pregiudiziali sui Valori inderogabili della nostra convivenza e fondativi della Repubblica.
Elenco, sinteticamente, quelli più significativi:
- La magnifica giornata e marcia della Legalità per l’intestazione di PIAZZALE VECCHIO e VIA AMBROSOLI con la presenza di don CIOTTI ha abbattuto con estrema chiarezza la pregiudiziale di connivenza ideologica e morale con la corruzione mafiosa,l’omertà, e il colpevole silenzio.Ad essa seguirà tra qualche settimana per l’altra splendida realizzazione della PIAZZA PEPPINO IMPASTATO, che coinvolgerà la gioventù acese e restituirà un luogo storico e bellissimo alla città.
- La straordinaria manifestazione cittadina per l’intitolazione del LARGO 25 APRILE ha segnato ha abbattuto un retaggio storico soffocante che durava da settant’anni restituendo alla città l’onore di tante vite eroiche e della connotazione repubblicana antifascista dell storia d’Italia moderna di cui fin’ora acireale era esclusa.
- Il colpo durissimo alla “garanzia” di impunità costituita dal do ut des delle assunzioni e della mentalità clientelare manifestato nell’esemplare e coraggioso comportamento in occasione dello scandalo della false presenze
- dei pubblici impiegati ;intransigenza sacrosanta anche a tutela dei Lavoratori onesti
- La perseveranza e la tenacia della riaffermazione primato assoluto ,non negoziabile nè “monetizzabile” della SALVAGUARDIA AMBIENTALE del territorio,con la sua alta valenza di messaggio di virtuosa eredità alle future generazioni, con l’abbattimento del’Ecomostro sulla timpa
- L’ottima iniziativa sociale,per prima attuata in Italia dalla nostra Città , cosiddetta ” TUTELA DEGLI ONESTI ” Organismo di Composizione della Crisi da Sovra-indebitamento “,sostegno e aiuto concreto e solidale alla difficoltà economica e al disagio esistenziale
- La costante attenzione al mondo scolastico e giovanile con una serie efficace e partecipata di attività ,affermazione e rafforzamento della “ISTRUZIONE PUBBLICA” come primaria educazione civile
- Il “tavolo” autenticamente innovativo in forme di partecipazione,rigorosa competenza e alta professionalità per la definizione condivisa e partecipata del nuovo ASSETTO URBANISTICO
- L’introduzione ed il mantenimento del “BILANCIO PARTECIPATO ” nuova forma di partecipazione diretta alla cittadinanza attiva e progettuale che favorisce il senso del bene-città comune e IN comune
- La riforma radicale del sistema di RACCOLTA DELLA N.U. e la sua DEFINIZIONE GIURIDICO-CONTRATTUALE dopo tanti anni di vacazio ,vero e proprio “condensato” della drammatica necessità di recidere il perverso legame di corruzione e mafiosità e feroce clientelismo collegato al vuoto amministrativo .
- Infine,per ultima ma non certo ultima, l’INTRODUZIONE E LA STRUTTURAZIONE DELLA Z.T.L. battaglia di primaria importanza per quel che rappresenta, “in vitro” , quasi ” metafora ” di quella Città a misura umana :ambiente, salute, relazioni umane, turismo, fruizione dei beni architettonici,affrancamento clientelare da una categoria economica che ha pesantemente condizionato la vita pubblica di questa città da sempre .
Spirito laico e onestà intellettuale esigono anche che si evidenzino anche le CARENZE e le INSUFFICIENZE :
- La prima e più evidente è una carenza (salvo lodevoli e importanti eccezioni) di RISORSE UMANE ,progettuali,organizzative ed esemplarmente esecutive,cui si affianca un evidentissimo e universalmente riconosciuto basso profilo del Consiglio Comunale,talvolta al limite della sopportabilità e incapace di qualsivoglia progettazione politico-sociale.
- Di drammatica necessità è l’irrisolta questione dei problemi TUTELA IDRO-GEOLOGICA : depuratore, rete fognaria, rete per la confluenza delle acque meteoriche,
- Assai urgente la problematica del DECORO URBANO e il VERDE PUBBLICO,e una severa programmazione per la pulizia di vie,villette condominiali,spazi antistanti esercizi commerciali ,
- Una nuova grande progettazione della ZONA ARTIGIANALE/COMMERCIALE
- L’assoluta carenza dei TRASPORTI URBANI e riassetto gestionale delle FRAZIONI,ad essi strettamente collegato
- Un coraggioso e moderno piano di utilizzo civico dei VIGILI URBANI,categoria che più di ogni altra risente ancora del retaggio arciclientelare del passato
- Insufficiente sinergia di utilizzo – virtuosamente “supplente” – delle associazioni e delle individualità intellettuali del volontariato sociale .
Insufficiente strutturazione dell’organizzazione di immigrazione e rifugiati
- l’incancrenimento del problema devastante della BONIFICA AMIANTO a Pozzillo
- Il Comune ” imprenditore ” e non mero ” erogatore di servizi” ( fra l’altro ormai molto ridotti ) sopperire con forme innovative alla mancanza di concertazione socio- economica al fine dell’indiviuazione e del reperimento di risorse progettuali e finanziarie per la nostra agricoltura tipica attraverso quella rete di piccole e media impresa di TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO AGRICOLO E ITTICO di cui è ricchissimo il territorio comunale e che può diventare autentica distributrice di ricchezza diffusa della straordinaria RISORSA TERMALE
Questa VOLONTA POLITICA congiuntamente ALL’ONESTA INTELLETTUALE impone :
- RICONOSCERE ,a chi per motivi di ordine ideologico o politico generale o disapprovazione “morale” a persone o gruppi , è stato ed è ancora “contro” l’attuale assetto , le NUMEROSE “PREGIUDIZIALI” ABBATTUTE che impedivano ogni dialogo , soprattutto quelle di ordine generale sul piano etico e democratico e che sussistono numerosi tratti propri di quel mondo ideale cui tanti della mia generazioni apparteniamo
- RICONOSCERE ,all’Amministrazione , che tale VOLONTA’ E’ CONDIZIONE NECESSARIA MA NON SUFFICIENTE e avere il coraggio di rimediare alla carenza di risorse umane,progettuale,propositive e organizzative,mediante il leale e serio coinvolgimento,assolutamente “gratuito” , di tante intelligenze e sensibilità,specie giovanili e femminili,individuali e collettive , oggi disperse o non rappresentate
PROPOSTA
- Occorre senza indugio e riserve mentali dar vita ad una ELABORAZIONE PERMANENTE ( obiettivo che si sarebbe voluto attuare con quel famoso consesso collaterale alla struttura amministrativa ,esaltato come fondamentale nel programma elettorale dalla compagine e che non ha mai funzionato e che sappiamo essere di fatto esaurito e inesistente).
- Adottare un modello di DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA antico quanto il mondo ,quell’ ASSEMBLEA CITTADINA, ( ” Ecclesìa” nell’antica Grecia ) che riunendo sistematicamente in tempi e luoghi opportuni l’establishement politico istituzionale ,le rete definita e organizzata di rappresentanze economiche e imprenditoriali,le associazioni e i gruppi riconosciuti nel territorio, e tutte quelle persone che per la loro età e prestigio in ogni campo “hanno ben meritato”,possa fare emergere idee e progetti come nascono dalla “strada” e dal vivere quotidiano riaccendendo e motivando risorse ed entusiasmi umani misconosciuti o emarginati.
Ci vuole il coraggio di essere al Servizio della città senza la preoccupazione del momento elettorale.
Ci vuole il coraggio di affrancarsi da ogni pre-giudizio e da ogni “tutela”.
E se scontro di valori c’è,altro è il campo sul quale la battaglia,impersonale e generale,deve essere affrontata.
(Rosario Patanè)