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I numeri dicono che l'amministrazione acese deve lasciare la guida della città
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La lunga stagione dei grillini al Palazzo
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Il Consigliere comunale Michele Di Re presenta in aula la mozione di sfiducia al sindaco Alì
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La mozione di sfiducia e la nota del sindaco Alì
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La mozione di sfiducia al sindaco Alì e il vociare della restaurazione.
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Mozione di sfiducia al sindaco Alì. Abbiamo sentito il vicepresidente del consiglio comunale Francesco D'Ambra
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Pazzesco, assurdo. Tutto l'incredibile in una foto
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Intervista esclusiva al candidato presidente alla Regione TANO DI ACI
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Perché è così difficile la conquista della bellezza, dignità e decoro.
ACIREALE – Mi capita di cercare di capire i motivi per cui non siamo riusciti a vivere in una città normale, mi girano in mente numerose motivazioni ma nessuna giustificazione.
Penso che per tanti troppi anni non ci siamo resi conto di possedere una superba posizione geografica con vista mare ed Etna, con il costone della Timpa, una bellissima possibile passeggiata sul mare poi diventata strada statale e alcuni borghi marinari davvero formidabili. Santa Maria la Scala costa lavica e timpa, Capo Mulini con una vista sui faraglioni superba e unica. Penso anche alla fortuna che abbiamo avuto e poi sprecata quando potevamo andare alle terme per le cure, entrare dal parco e farsi massaggiare o usufruire delle insufflazioni. Così come per la villa Belvedere con l’affaccio su Santa Maria la Scala e alle chiazzette antico sentiero di stupefacente bellezza insieme all'eccellente affaccio di Santa Caterina.
Penso anche al centro storico con le sue chiese e il Palazzo Municipale che sarebbe potuto essere arricchito da splendide fioriere e chiuso al traffico e penso anche ai fili penzolanti del corso Umberto, alla tristezza della pubblica illuminazione al corso Savoia, corso Umberto e nello stupendo quartiere Suffragio.
Penso tutto ciò ed altro ancora e mi chiedo, senza giungere ad una risposta definitiva, perché non abbiamo saputo e voluto rendere tutto questo luminoso, splendido, bello.
Le amministrazioni che si sono susseguite fino al 1992 non avevano neanche la più pallida idea di cosa fossero gli indici di vivibilità, successivamente si è pensato a tirare su palazzi senza alcuna conoscenza urbanistica ed infine sono arrivati solo pallidi tentativi di riqualificare il volto della città, dinamica che si è scontrata contro il muro opposto da piccole lobby conservatrici che, terrorizzati, hanno pensato bene di opporsi ad ogni tentativo di cambiamento.
Si potrebbe dire ancora molto sui motivi per cui “non siamo paragonabili” con niente e nessuno.
Lo sfregio alla bellezza e la paura del cambiamento sono stati e sono gli ingredienti che hanno portato la nostra città a languire distesa in un salotto logorato dal tempo.
La sintesi è raccolta in un sindaco e un assessore che spavaldamente affermano in consiglio comunale che nuovi punti commerciali si sono aperti grazie al loro piano ztl.
Ecco questa è la sintesi: la paura di cambiare e il volere restare ostaggio di dinamiche vecchie e prive di ogni sogno e creatività.
(mAd) – Ph. Repertorio FanCity Acireale
#fancity
ACIREALE – Mi capita di cercare di capire i motivi per cui non siamo riusciti a vivere in una città normale, mi girano in mente numerose motivazioni ma nessuna giustificazione.
Penso che per tanti troppi anni non ci siamo resi conto di possedere una superba posizione geografica con vista mare ed Etna, con il costone della Timpa, una bellissima possibile passeggiata sul mare poi diventata strada statale e alcuni borghi marinari davvero formidabili. Santa Maria la Scala costa lavica e timpa, Capo Mulini con una vista sui faraglioni superba e unica. Penso anche alla fortuna che abbiamo avuto e poi sprecata quando potevamo andare alle terme per le cure, entrare dal parco e farsi massaggiare o usufruire delle insufflazioni. Così come per la villa Belvedere con l’affaccio su Santa Maria la Scala e alle chiazzette antico sentiero di stupefacente bellezza insieme all'eccellente affaccio di Santa Caterina.
Penso anche al centro storico con le sue chiese e il Palazzo Municipale che sarebbe potuto essere arricchito da splendide fioriere e chiuso al traffico e penso anche ai fili penzolanti del corso Umberto, alla tristezza della pubblica illuminazione al corso Savoia, corso Umberto e nello stupendo quartiere Suffragio.
Penso tutto ciò ed altro ancora e mi chiedo, senza giungere ad una risposta definitiva, perché non abbiamo saputo e voluto rendere tutto questo luminoso, splendido, bello.
Le amministrazioni che si sono susseguite fino al 1992 non avevano neanche la più pallida idea di cosa fossero gli indici di vivibilità, successivamente si è pensato a tirare su palazzi senza alcuna conoscenza urbanistica ed infine sono arrivati solo pallidi tentativi di riqualificare il volto della città, dinamica che si è scontrata contro il muro opposto da piccole lobby conservatrici che, terrorizzati, hanno pensato bene di opporsi ad ogni tentativo di cambiamento.
Si potrebbe dire ancora molto sui motivi per cui “non siamo paragonabili” con niente e nessuno.
Lo sfregio alla bellezza e la paura del cambiamento sono stati e sono gli ingredienti che hanno portato la nostra città a languire distesa in un salotto logorato dal tempo.
La sintesi è raccolta in un sindaco e un assessore che spavaldamente affermano in consiglio comunale che nuovi punti commerciali si sono aperti grazie al loro piano ztl.
Ecco questa è la sintesi: la paura di cambiare e il volere restare ostaggio di dinamiche vecchie e prive di ogni sogno e creatività.
(mAd) – Ph. Repertorio FanCity Acireale
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CE.MA. il PD chiede di conoscere i motivi del fallimento della partecipata.
ACIREALE – Il 26 luglio 2022 arriva la sentenza del Tribunale di Catania del fallimento della partecipata.
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ACIREALE – Il 26 luglio 2022 arriva la sentenza del Tribunale di Catania del fallimento della partecipata.
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