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2 luglio 1987, Nilde Iotti entra nella storia

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Leonilde Iotti, nota con il diminutivo di Nilde, deputato del Partito Comunista Italiano, viene eletta, per la terza volta consecutiva, Presidente della Camera dei Deputati, raggiungendo in questo mandato un altro primato oltre a quello di essere la prima donna della storia d’Italia a presiedere la Camera dei Deputati.
L’altro primato incontrastato è di aver ininterrottamente ricoperto tale carica per 13 anni.

Nilde nacque a Reggio Emilia il 10/04/1920. Il padre, un deviatore delle Ferrovie dello Stato, attivista nel movimento operaio socialista, perseguitato durante il regime fascista, a causa del suo impegno sindacale, nonostante le disagiate condizioni economiche nelle quali versava, iscrisse la giovane figlia all’Università Cattolica di Milano, perché come spesso ricordò Nilde citando le sue parole: “E’ meglio stare con i preti, che con i fascisti.”

“Per anni indossai il cappotto rovesciato di mio padre”, dichiarò la Iotti in alcune interviste, ritornando con la memoria ai tempi della sua giovinezza, della povertà, dei tanti sacrifici compiuti dai genitori, che desideravano che lei studiasse per diventare “qualcuno”.

Rimasta orfana di padre nel 1934, Nilde riuscì a proseguire gli studi perché la madre, in un periodo in cui le donne, per la legge fascista erano relegate al focolare domestico, iniziò a lavorare.

Con l’adesione dell’Italia alla Seconda Guerra Mondiale, Nilde, sostenuta dall’esemplare lezione di vita lasciatagli dal padre, si iscrisse al P.C.I.

Dal 1943 si segnalò dapprima come porta-ordini, uno dei ruoli più significativi e pericolosi assunti dalle donne, durante la Resistenza, attraverso il quale i partigiani tessevano la fitta rete di intrecci politici, che portarono l’Italia alla liberazione dall’occupazione nazi-fascista. Il suo impegno fra i partigiani della città natale, le consentì poco più che ventenne di essere designata responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna, struttura attivissima nella guerra di Liberazione. Dopo il Referendum del 2 giugno 1946, grazie al quale per la prima volta le donne italiane esercitarono il diritto di voto e furono così “considerate, dal punto di vista politico, cittadine a pieno titolo”, come sottolinea Miriam Mafai, la ventiseienne Nilde Iotti fu mandata in Parlamento.

Nilde conobbe Palmiro Togliatti, capo carismatico del P.C.I., in un ascensore di Montecitorio.

Da questo incontro seguì una relazione sentimentale, che seppe resistere a tutti gli attacchi, soprattutto all’interno del Partito, perché Togliatti era già coniugato con un figlio e all’epoca, aveva 53 anni.

Nel corso di mezzo secolo vissuto all’interno delle istituzioni repubblicane, Nilde fu promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia sul referendum per il divorzio (1974) e per la legge sull’aborto (1978).

Dal 1979 al 1992 ricoprì la carica di Presidente della Camera, Nel 1993 ottenne la Presidenza della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali. Nel 1997 venne eletta Vicepresidente del Consiglio d’Europa.

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