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Parcheggio Cappuccini, vince il vandalismo

ACIREALE – Un grande parcheggio, una sbarra di accesso, la cassa per pagare e una tariffa oraria popolare. 30 cent l’ora per lasciare la propria auto a pochi passi dal centro storico e dal Duomo. Centinaia di posti auto che con il sistema della sbarra e del pagamento alla cassa non subivano più la questua dell’abusivo di turno. Tutto normale? Per nulla. L’ingresso controllato al parcheggio Cappuccini non ha mai avuto vita facile. La sbarra di accesso spesso guasta, stessa cosa per la cassa per il pagamento, insomma atti vandalici continui che hanno portato alla rimozione dell’accesso controllato e il ritorno al parcheggio deregolato o meglio in mano agli abusivi della sosta.

Una vicenda sconfortante, un fatto davvero incredibile pensare che ci si debba piegare al vandalismo e a tutti quelli che considerano la città come un luogo senza regole e senza controlli. Ovviamente è inutile dire che un paio di telecamere avrebbero potuto riprendere e sanzionare i vandali, è inutile dire che in quell’area sono presenti delle telecamere di videosorveglianza e, quindi, non si capisce come mai si è lasciato che gli atti vandalici e la barbarie urbana imponessero le loro regole.

Ovviamente si continuerà a parcheggiare senza regole, senza una tariffa chiara, senza contribuire a sostenere l’Ente con i denari ricavati dalla sosta. Il sindaco Alì alza le mani al vandalismo e prevede di sostituire la sosta al momento gratuita dei Cappuccini con le strisce blu per l’interra area. E così possiamo finalmente dire che ad Acireale la sosta non a pagamento sarà davvero un fatto raro e quasi impossibile.  Nella parte superiore, in piazza Peppino Impastato, le auto sostano nelle strisce blu e la presenza di qualche parcheggiatore abusivo non manca; malgrado il blu.

Hanno vinto i vandali? Si è la triste risposta che possiamo dare. Si, nella città delle meraviglie la prepotenza vince sempre sul senso civico e le Istituzioni sembra che assistono impotenti e incapaci a frenare questa deriva e decidere di utilizzare gli strumenti repressivi per cambiare rotta e far sapere a chi disprezza le regole che è tempo di cambiare.

Non è così. Oggi vince il vandalismo e la barbarie urbana.

(mAd)

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