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Da Malgioglio a Palestrina l’evoluzione della competenza

Archiviato un altro fine settimana del calendario estivo di Acireale con la prima edizione delle “Vie dell’arte” organizzata dalla Consulta della Cultura,


ed il “2° Festival dell’opera dei pupi”, due percorsi di performance di artisti inseriti nel palcoscenico naturale del centro storico cittadino, due manifestazioni di qualità che valorizzando le aree intorno a Piazza Duomo, via Cavour, via Alessi, la terrazza del Teatro dell’Opera dei pupi, e che hanno fatto riscoprire ad Acesi e visitatori, un volto autentico di una Città in cerca di una bellezza dimenticata.

Si, perchè entrambe le manifestazioni hanno attinto dal nostro passato più autentico, generando emozioni semplici legate alla tradizione siciliana ed acese, rivisitata dalla bravura del danzastorie Alosha e dalla compagnia di pupari dei Mancuso a cui è bastato citare il nome del maestro Emanuele Macrì per generare un applauso di stima dal pubblico, tra cui spiccava la presenza di tanti giovani e bambini incantati dalla magia dei pupi siciliani.

Ogni volta che Acireale lascia spazio all’espressione artistica dei propri talenti permettendo alle Associazioni culturali di esprimersi valorizzando i propri spazi identitari nelle forme più diverse e spesso innovative, si genera spettacolo, uno spettacolo privo di budget impegnativi, senza direttori artistici alla ricerca di una sensazionalità commerciale e patinata, riscoprendo luoghi in cui, spesso, è sufficiente interrompere il caos delle auto ed aggiungere una pianta al posto di una transenna per cambiare verso ad una città che vuole solo riappropriarsi della propria bellezza.

Confrontare le risorse spese per queste serate di Cultura con i grandi numeri del Carnevale e delle sue “ansie da prestazione”, ci fa comprendere quanto è importante la competenza nella gestione delle manifestazioni di qualità, lo avevamo già visto con i concerti in San Sebastiano ad opera del Maestro Di Blasi, lo riscopriamo oggi con le foto di Petra Sappa in via Cavour e con i pupi della scuola palermitana in piazza Duomo.

Acireale è un luogo emozionale in cui spesso basta interrompere il traffico per creare bellezza, questa sera è successo in via Musmeci, lasciando libera la via dalle auto che quotidianamente ammorbano la pescheria mettendo a dura prova la pazienza dei pochi imprenditori che si ostinano ad investire in città, poi basta un’installazione fotografica un concerto di qualità, per fermare le persone e creare empatia con i luoghi, un’empatia che amplificata dai social e dalla condivisione compulsiva, si traduce in economia del turismo, una materia che ad Acireale è stata bandita da tutti i corsi di studio, anche quelli elementari.

Il futuro è sicuramente alle nostre spalle.

Fabio D’Agata

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