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Arbitraggio da rivedere e tanto nervosismo: Acireale-Licata 0-1 tra mille proteste

Una quantità industriale di ammoniti, un rigore discutibile e l’espulsione di Mbaba direttamente nel tunnel degli spogliatoi potrebbero di per sé riassumere concretamente quanto visto quest’oggi in quel di Acireale. Un arbitraggio a tratti paradossale che di fatto ha segnato l’esito della gara. E spiace, perché parlare di arbitraggi dopo una sconfitta non fa affatto bene, ma i mille episodi controversi non possono certamente essere omessi. Ai licatesi basta un rigore di Cannavò per portare a casa i tre punti che permettono di raggiungere in classifica proprio l’Acireale a quota 21(al netto dei tre punti mancanti ai granata). Assenti Tuninetti, Diop e De Felice, Pagana opta per un inedito 4-4-2: Pitarresi tra i pali, linea a quattro formata da Cannino, Silvestri, Sicignano e Raucci, mediana composta da Mbaba, Ba, Savanarola e Orlando, in attacco Arena e Rizzo.

Il primo quarto d’ora è già infuocato, quasi a voler anticipare il leitmotiv della gara, con ben tre ammoniti per eccesso di agonismo. Il primo squillo è poi del Licata, con Convitto che calcia una punizione da lontano ma trova un attento Pitarresi. Ancora l’estremo difensore granata impegnato in presa, stavolta da Cannavò, che al 25′ calcia a giro dopo un ottimo dribbling su Cannino, ma è un nulla di fatto. L’Acireale si fa notare solo al 31′, quando Rizzo calcia una punizione trovando la risposta di Ingrassia. Equilibrio permanente che non sembra volersi spezzare, poi però al 40′ cambia letteralmente il match: Cannavò viene servito sulla corsa da un compagno, entra in area fronteggiato da Raucci che lo atterra. Per il direttore di gara è calcio di rigore, i granata però protestano per una presunta posizione irregolare al momento della partenza di Cannavò. Dal dischetto va poi lo stesso numero 9 gialloblu che fa secco Pitarresi e fa 0-1. Nel finale animi tesi in campo per alcuni colpi proibiti subiti dai ragazzi di mister Pagana, ma arbitro e guardalinee proseguono senza redarguire nulla. Da segnalare, inoltre, anche il nervosismo di Mbaba, reo di aver subito insulti razzisti. Proprio il classe ’00, nervosissimo col direttore di gara per non aver agito in nessun modo a tal proposito, viene espulso negli spogliatoi. Acireale sotto nel punteggio e sotto di un uomo.

All’intervallo Pagana sprona i suoi che entrano più cattivi e convinti nella ripresa. La prime occasione arriva dopo pochi minuti, con Arena che calcia forte non inquadrando lo specchio di porta. Passano i minuti ed il nervosismo sale, tra la voglia di pareggiare e la paura di perdere. Al 60′ il Licata sfiora il raddoppio: azione di contropiede gestita da Doda che serve Convitto, quest’ultimo poi – anziché servire Ceesay tutto solo – va in solitaria e chiude a lato. Al 79′ tocca invece all’Acireale sfiorare il pari, con Rizzo che calcia forte dal limite ma trova una strepitosa parata di Ingrassia. Tanto nervosismo nel finale, ma nulla più. Al triplice fischio è 0-1, il Licata espugna l’Aci e Galatea grazie alla rete di Cannavò.

Giorgio Cavallaro

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