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“Lo scoglio del leone”, film di Rosario Scandura

Abbiamo incontrato l’acese Rosario Scandura, del quale solo recentemente abbiamo scoperto la passione cinematografica.
Sarà diffuso nelle sale a gennaio 2020 infatti “Lo scoglio del leone”, il suo film, prodotto da Scandura Production e sostenuto da Sector.

Rosario ci racconta, con molta discrezione e quasi imbarazzo, la nascita di questo lavoro, in parte autobiografico. Una sceneggiatura già scritta parecchi anni fa ma tenuta da parte, fino a quando Rosario non incontra alcuni vecchi amici che lavorano a Roma nell’ambito del cinema e gliene parla. La sceneggiatura piace e un po’ per caso e un po’ per gioco, fantasticando, ne è nato invece proprio un bel lavoro, grazie alla collaborazione di tanti professionisti che hanno contribuito alla riuscita con la loro esperienza.
È un film denuncia il suo, di un siciliano che con molto coraggio difende le bellezze della propria terra, evidenziandone al contempo il forte legame.

“È un dovere morale alzare la testa, difendere la propria terra, le proprie origini, quando queste sono minacciate e sottomesse allo sciacallaggio”, afferma deciso Rosario.
La storia, girata nella prospettiva dei fine anni ’80, racconta il percorso di vita di un ragazzo, da quando era ancora bambino ( nel film interpretato dal piccolo Federico Guglielmino ) legato al nonno da un intenso rapporto, questo primo periodo trascorso tra giochi e saggezze tramandate, passando per l’adolescenza e i primi amori, fino all’età adulta e le prime difficoltà nel mondo del lavoro. Infatti il personaggio, ormai ventenne, interpretato da Marco Iermanò, decide di partire e trasferirsi a Roma.
Ma il legame con la Sicilia e il desiderio di contrastare gli sciacallaggi e gli abusivismi che deturpano l’isola, lo costringono a ritornare.
È questo il nocciolo della trama, che si intreccia anche con una storia d’amore, che “non guasta mai”, come, sorridendo, aggiunge il nostro autore.

Il film è una denuncia nella denuncia, poiché in alcuni punti tocca, sottilmente e con molta delicatezza, anche il tema della pesca clandestina, che, purtroppo, ancora oggi esiste.
A tal proposito, Rosario aggiunge un episodio vissuto personalmente quando era bambino, al porticciolo di S.Maria La Scala.
“Ho ancora le immagini di quei momenti ben definite nella mia memoria. All’improvviso il porto si è, come dire, “spento”, è calato un silenzio seguito da uno scambio di sguardi tra i pescatori, sguardi che riescono comunque a dire tutto. All’improvviso tutti i bambini presenti gridavano “a bumma, a bumma”, correndo dietro il porto. Li ho seguiti anche io : ricordo perfettamente lo scempio trovato, una totale deflagrazione di flora e fauna, il sangue, i pesci galleggianti. I malviventi erano già andati via, a loro bastavano un paio di minuti per raccogliere tutto. L’indignazione provata non mi ha mai abbandonato e ho deciso di raccontarlo anche nel mio film.”.

Tocca anche la cura dell’ambiente il film di Rosario, ed è proprio per questo che è stato premiato a Roma :
“Si, quest’anno il Festival del cinema di Roma ha decretato un premio legato all’ambiente, sono felice che ci sia anche una sensibilità rivolta a questa tematica. Il film è piaciuto e, con molta fortuna, è stato premiato. Per noi è stato buon riconoscimento davvero inaspettato, siamo andati a Roma continuando a vivere questa esperienza come un gioco, invece siamo stati accolti dalla stampa, in un contesto tutto nuovo.”.

Ci ha colpito molto la semplicità, l’umiltà, la gentilezza con cui Rosario ci ha raccontato del suo film, quasi come non gli appartenesse. Una grande sensibilità e tanto amore per la propria terra. Basti pensare che il cast scelto è tutto di attori siciliani, ad esaltare ancora una volta la ricchezza di questa terra, ricca anche di talenti : Rosanna Sapia, Laura Gigante, Federico Guglielmino, Marco Iermanò, Gino Astorina, Alfio Sorbello, Pier Giuseppe Giuffrida.

Grazie Rosario per questo lavoro dedicato alla Sicilia e ai luoghi in cui sei cresciuto, non vediamo l’ora di trovarlo nelle nostre sale, augurandoti che sia l’inizio di un lungo e ricco percorso professionale.

( Laura Magliocco )

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