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Acireale, 25 aprile l’ANPI provinciale annuncia “una denuncia al sindaco” Roberto Barbagallo

santina-scorza-defCarnevale dei fiori, parata dei fiori, festa dei fiori ma di fatto è un conflitto aperto e mai chiuso tra amministrazione comunale acese e l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani.

Il 25 aprile, in mattinata, l’amministrazione comunale di Acireale dedicherà una piazza intitolandola “25 aprile” ed apporrà una targa in ricordo delle vittime,  ma le iniziative del governo locale si scontrano con la negazione del suolo pubblico all’ANPI acese che, lo stesso giorno, ne aveva fatto richiesta per un’eventuale manifestazione celebrativa della liberazione.

Questo ultimo fatto ha ulteriormente riscaldato gli animi e nella pagina FB dell’ANPI provinciale di Catania la presidente Santina Sconza così scrive. “L’ANPI Provinciale di Catania ha dato mandato ai suoi legali di mettere in atto tutte le azioni giuridiche necessarie per denunciare il sindaco di Acireale, che negando il suolo pubblico, per le celebrazione del 25 Aprile, indette dall’ANPI, ha attentato ai diritti politici dei cittadini, con il più grande disprezzo delle libertà acquisite con la lotta di Liberazione”.

Il link del comunicato ANPI CATANIA https://www.facebook.com/anpi.catania/?fref=ts

Comunicato http://www.anpicatania.info/

Una questione che ha riportato nel dibattito cittadino momenti di aspro confronto tra l’ANPI e l’amministrazione e che ha prodotto un certo significativo interesse intorno alla ricorrenza solenne del 25 aprile. Una ricorrenza che certamente Acireale non ha mai ricordato e di cui tanti hanno perso memoria ma che quest’anno assume contorni importanti e durissimi che hanno portato ad una continua querelle che si protrae da mesi. Dopo 71 anni sembra che ancora alcune ferite non si siano rimarginate e sembra che la questione non trovi ancora delle soluzioni che possano accontentare tutti.

Personalmente rimango convinto che si siano alzati fin troppo i toni e che ancora si potrebbe, volendo, fare in tempo per trovare una condivisione dell’evento. Rimango convinto, infatti, che le questioni politiche e, in questo caso, storico-politiche si risolvono con la mediazione ed il confronto e non con le denunce.

(mAd)