Di quale ristrutturazione della Cittadella parla il presidente della fondazione se ancora non sono iniziati i lavori e i carristi non sanno dove e quando dovranno sistemare i carri in cartapesta certamente danneggiati dalla pioggia? Poi, sempre il presidente, si slancia nel vago concetto della ricezione turistica e annuncia che il 23/24 e 25 aprile ci sarà il “Carnevale dei Fiori”. Cosi dicendo in conferenza stampa il presidente della Fondazione di prenderà onori (dei nostalgici) e oneri dell’associazione ANPI sia locale che nazionale. Abbinare il “momento del carnevale dei fiori” con la data del 25 aprile aprirà conflitti in città e servirà solo ad acuire la grande ferita purulenta che si trascina infetta da settant’anni. Ma, si sa, Acireale è di destra…. anzi no Acireale non è di destra è dei clients rizzettari. Se invece del fascismo avessimo avuto, nel ventennio, una dittatura comunista sarebbero stati tutti fedeli al regime sovietico. Acireale è una città che non ama liberarsi dalle catene sottoculturali e dall’essere sempre stata prona al potere. Oggi gli intellettuali autostoricizzatisi revisionano la storia politica locale facendo diventare santi i democristiani che tutto hanno fagocitato ed ora provano a continuare a sostenere con il bromuro il lungo silenzio che la città ha tenuto per settanta lunghi anni nei confronti dell’antifascismo e della liberazione dal nazifascismo. Città che merita compeltamente questa pseudo dirigenza politica.
(mAd)