La democrazia costa e si vede. I consiglieri comunali acesi sono sempre al lavoro, infaticabili e sempre attenti ad analizzare le carte, porre questioni esistenziali per la vita pubblica, interrogazioni, interventi di alto profilo e una attività sistemica e continua di incontri di commissione. La politica costa e, grazie al fatto che i cittadini pagano affinchè i consiglieri comunali possano svolgere il loro lavoro senza rimetterci soldi dalle tasche e senza sottrarre tempo prezioso alle loro attività lavorative, è necessario che per i costi sostenuti dalla collettività diano risultati concreti.
Ma cosa possono fare i consiglieri comunali? Possono certamente andare a guardare le carte, le delibere, le nomine. Possono presentare delle mozioni da sottoporre al consiglio e alla giunta, possono sostenere delle tesi e aggiungere (come proposta al consiglio e alla giunta) punti al programma amministrativo.
Le competenze del Consiglio sono fissate dall’art 42 T.U.E.L. In relazione ai consiglieri può dirsi che competono ad essi alcuni diritti e prerogative che conformano un vero e proprio status: a) il diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta al Consiglio; b) il diritto di chiedere la convocazione del Consiglio, secondo le modalità dettate dall’articolo 39 T.U.E.L.; c) il diritto di presentare interrogazioni e mozioni e altri atti di sindacato ispettivo; d) il diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato.
Le modalità della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate dallo Statuto e dal regolamento consiliare (come si può vedere, è valorizzata l’autonomia dei singoli enti).
L’art. 43 stabilisce, tuttavia, la regola generale per cui il Sindaco o gli assessori rispondono, entro 30 giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri.
I consiglieri comunali hanno inoltre diritto a permessi retribuiti per lo svolgimento delle funzioni e a percepire un gettone di presenza con le modalità e gli importi stabiliti agli articoli 79 e 82 T.U.E.L. e dal D.M. n.119/2000 di attuazione dei medesimi.
Se svolgono queste mansioni con diligenza i costi della politica sono giustamente spesi, se questo non accade allora è uno spreco di denaro pubblico.
Ad Acireale, secondo le remunerazioni, i più solerti (dati mensili) sono stati:
1) FERLITO GIUSEPPE 1.187,61 euro
2) FAZZIO ORAZIO 1.140,10 euro
3) MUSMECI GIUSEPPE 1.092,60 euro
3) PULVIRENTI VALENTINA 1.092,60 euro
3) QUATTROCCHI ANDREA 1.1092,60 euro
3) SCALIA LUCIANO 1.092,60 euro
3) SEMINARA SALVATORE 1.092,60 euro
3) VASTA GIUSEPPE 1.092,60 euro
Totale gettoni consiglieri comunali 26.692, 39 euro
