Il polipone del potere.
Eccole le modalità del potere, quelle dinamiche che non portano benessere, che non riescono a risolvere le questioni della vivibilità e che non fanno altro che gestire potere e sottopotere secondo le solite logiche che hanno ridotto la nostra città e l’Italia intera all’ultima posto per trasparenza amministrativa e sempre al primo posto per corruzione e per incapacità nella gestione della comunità.
Una dinamica raffigurata dal polipone che con i suoi tentacoli rastrella tutto il possibile e da quel rastrellamento bulimico rende tutto un affare, tutto un dividersi i compiti tra amici, conoscenti, personale politico.
Cambiare la città, trasformare la nostra Acireale in una città civile ed avanzata del mediterraneo significa certamente cambiare queste dinamiche della gestione della cosa pubblica e trasformarla in meccanismo virtuoso che consegna la città ai migliori e non più ai boss della politica locali e ai loro fedeli scagnozzi. Ne trasformismo, ne paternalismo, ne potere di clientele aiuterà Acireale e gli acesi. Cambiare, adesso, significa punire il potere che ha governato malissimo la città e punire la finta opposizione trasformista… alle urne con una bella matita affilata.