martedì, Maggio 30, 2023
Google search engine
HomeCarnevale 2015Acireale, il presidente della Fondazione del Carnevale presenta la sua relazione e...

Acireale, il presidente della Fondazione del Carnevale presenta la sua relazione e il pre-programma del Carnevale estivo in consiglio comunale

carnevale-estivo-2 carnevale-estivo-1Il Carnevale è stato al centro dell’ultima seduta di consiglio comunale.  Ieri sera nel salone dell’Ex Angolo di Paradiso il presidente della Fondazione del Carnevale, Antonio Coniglio, ha presentato la sua relazione sull’edizione invernale e, con il direttore artistico Giulio Vasta, ha illustrato al consesso il pre-programma del “Carnevale di Acireale d’estate”, che andrà in scena dal 31 luglio al 2 agosto.

‹‹Il punto di forza del Carnevale lo conosciamo tutti: il format. Il nostro è un carnevale di parata che ruota intorno ai suoi protagonisti: i carri e le macchine infiorate. Sono il prodotto da pubblicizzare, quello che noi offriamo ai visitatori ed ai turisti: il nostro tratto distintivo e peculiare. Bisogna progettare gradualmente l’organizzazione di un vero e proprio sistema della cartapesta: un museo della cartapesta, una scuola della cartapesta, le botteghe della cartapesta.  Una Cittadella del Carnevale che, oltre gli interventi ordinari, venga riqualificata in modo da divenire un polo di attrazione per visitatori e turisti. Il nostro Carnevale manca di indotto turistico. Come una manifattura di straordinario valore non rende al massimo se non viene “offerta”, se non viene pubblicizzata, il nostro Carnevale non renderà mai al massimo se non verrà affrontata, in maniera sistemica, la questione del suo inserimento nei mercati turistici. La Fondazione propone di differenziare l’offerta unica del Carnevale in tre momenti dell’anno››, ha annunciato Antonio Coniglio

Dopo la relazione il presidente della Fondazione del Carnevale ha ascoltato e risposto alle proposte e alle considerazioni dei consiglieri comunali. La discussione sul Carnevale continuerà la prossima seduta, in programma domani sera.

 

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE DEL CARNEVALE DI ACIREALE

Carnevale di Acireale: un prodotto straordinario che necessita di una vetrina.
Questo primo giro di boa da presidente della Fondazione, fatto salvo il maltempo che ha fiaccato nel profondo la manifestazione 2015, è stato un formidabile strumento di comprensione circa i punti di forza e di debolezza del nostro Carnevale.
Il punto di forza lo conosciamo tutti: il format. Il nostro è un carnevale di parata che ruota intorno ai suoi protagonisti: i carri e le macchine infiorate. Noi impieghiamo 427000 euro di premi sacrosanti, ben spesi, non riducibili. Sarebbe superfluo e velleitario, inutile, pensare di aumentare gli impegni di spesa per i cosiddetti eventi collaterali, spostare il nucleo della manifestazione su altro: i carri e le macchine infiorate bastano a se stesse. Sono il prodotto da pubblicizzare, quello che noi offriamo ai visitatori ed ai turisti: il nostro tratto distintivo e peculiare. Dobbiamo ragionare sempre di più sulla costruzione di una filiera, di un vero e proprio vivaio, su un artigianato artistico riconosciuto che, nel medio e lungo termine, possa impegnarsi in altri momenti dell’anno. Acireale città della Cartapesta, come Caltagirone è la patria della Ceramica o Murano di un certo tipo di vetro artistico. Progettare gradualmente l’organizzazione di un vero e proprio sistema della cartapesta: un museo della cartapesta, una scuola della cartapesta, le botteghe della cartapesta.  Una Cittadella del Carnevale che, oltre gli interventi ordinari, (abbiamo risistemato l’impianto antincendio, le pompe, dotato la struttura di manichette e lance nuove, il cancello d’ingresso più volte divelto), venga riqualificata in moda da divenire un polo di attrazione per visitatori e turisti. Per far ciò, la Fondazione del Carnevale non basta: occorre una riflessione che impegni le energie di tutta la classe dirigente di questa città.
Il nostro Carnevale ha un’ importante ricaduta sul sistema economico territoriale ma manca di indotto turistico. Le risorse impiegate per il Carnevale non sono bruciate come si denuncia da più parti: rappresentano invece un volano,(mal tempo permettendo), per le attività economiche locali, un vero e proprio ammortizzatore sociale. Come però una manifattura di straordinario valore non rende al massimo se non viene “offerta”, se non viene pubblicizzata, il nostro Carnevale non renderà mai al massimo se non verrà affrontata, in maniera sistemica, la questione del suo inserimento nei mercati turistici. Il nostro sistema di comunicazione è anacronistico, datato. In termini di “capitale reputazionale”, siamo il secondo evento siciliano: ciò vale ogni anno migliaia di visitatori. Occorre però massimizzare questo dato attraverso un piano scientifico di marketing pubblicitario, un restyling della comunicazione, spostare la nostra attenzione sui nuovi mezzi di comunicazione, porsi il problema di organizzare il nostro materiale documentale. Per far ciò, la cifra che abbiamo destinato anche quest’anno alla comunicazione, appare modesta (circa 25000 euro). Dobbiamo preferire fare uno spettacolo in meno, (o non farne per nulla), ed impegnare le risorse in questa direzione.
Comunicazione significa pure “esserci” negli hub strategici: gli aeroporti, le fiere del turismo, le manifestazioni turistiche nazionali ed europee.
Significa iniziare a promuovere e commercializzare i gadget del carnevale.
Va organizzata un’ offerta carnevale da fornire agli operatori del turismo, all’interno dei cataloghi, intorno alla quale costruire i pacchetti turistici.
La Fondazione propone di differenziare l’offerta unica del Carnevale
, (il Carnevale è uno: è provinciale parlare di “una settimana in più o in meno), in tre momenti dell’anno, (in modo da abbracciare pubblico e mercati diversi): il Carnevale invernale, una manifestazione con al centro le macchine infiorate, (un fine settimana del mese di maggio), una retrospettiva della cartapesta estiva. Riservare alle macchine infiorate il mese di maggio, creare la festa dei fiori, significherebbe offrire altresì un avamposto privilegiato ad una nostra esclusiva: la lavorazione dei fiori.
Certamente un Carnevale, che abbia un accenno di dimensione turistica, deve essere inserito all’interno di una città “normalizzata” turisticamente. E’ prioritario per la politica cittadina impegnarsi a rafforzare il proprio ufficio turismo, biglietto da visita della città, dotarsi di un servizio accoglienza ospiti e di accoglienza tour operator. Ho apprezzato molto la proposta di un dipendente comunale, Giuseppe Calí, il quale ha immaginato tre momenti da offrire ai visitatori: una visita in centro storico, il “circuito del gusto” con degustazioni on the road delle specialità tipiche locali, un seminario multimediale presso la sede del centro o l’albergo di riferimento che fornisca una panoramica delle peculiarità artistico culturali della città.
Non è velleitario, a proposito di Carnevale invernale, pensare di far restare i carri fuori fino a tarda sera,(non “vincolandone” la presenza agli spettacoli al Duomo), dopo dare la possibilità di andare a ballare al chiuso,(vanno promosse serate danzanti), e in nottata  mettere nelle condizioni di poter mangiare un cornetto o una pizzetta calda, (sensibilizzando i nostri bar, le nostre attività di panificazione, a restare aperte). Poniamoci il problema di cosa debba fare il visitatore, passato il “coprifuoco”, ad Acireale.
Non appaia la mia una divagazione: il Carnevale serve a poco, turisticamente s’intende, se non viene inteso come il tassello di un mosaico più grande.
Occorre nel contempo uno sforzo diffuso, un’assunzione di consapevolezza diffusa: tutti dobbiamo organizzare il Carnevale. Serve una ”Conferenza dei servizi permanente: Fondazione Carnevale- Comune”. La Fondazione del Carnevale, nell’organizzazione di un grande evento come quello di cui si parla, necessita di un rapporto costante, di pronta risposta, con gli uffici comunali. Bisogna capire che è fondamentale, per la buona riuscita della manifestazione, una macchina burocratica che si interfacci tutto l’anno con la Fondazione, nella partita della programmazione e della organizzazione.
Il presidente della Fondazione

Antonio Coniglio

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments