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Acireale – Il sindaco Barbagallo: “Ipab Oasi Cristo Re, risaniamolo con l’OCC”

ACIREALE, la questione Ipab, dopo le dimissioni del commissario straordinario Concetto Nicolosi, sembra apparire ancora più complessa. L’indomani delle dimissioni del commissario straordinario, interviene il sindaco con una lunga ed articolata nota che, essenzialmente, guarda nella direzione di un interessamento concreto ed ufficiale dell’organo per la ricomposizione della crisi.

Ecco la lunga nota del sindaco di Acireale.

Roberto Barbagallo (sindaco di Acireale): “L’ I.P.A.B. Oasi Cristo Re, come noto a codesta Regione, è da tempo in dissesto finanziario, ma continua a svolgere la funzione sociale statutariamente prevista. L’Ente è in attività grazie ai dipendenti che continuano a prestare la propria opera pur non percependo lo stipendio da oltre 30 mesi. Questo Comune, consapevole della drammatica situazione in cui versano le famiglie dei ricoverati e dei dipendenti dell’ente, ritiene che la questione abbia assunto ormai i connotati del dramma sociale e che non sia ulteriormente rinviabile affrontare il problema.
Nel tentativo di trovare un percorso di recupero dell’Ente, con un risanamento economico che lo ricollochi nell’alveo di una gestione priva di squilibri finanziari e patrimoniali, ha dato incarico all’Organismo di composizione della Crisi da sovra indebitamento La Tutela degli Onesti, creato quale propria articolazione interna e riconosciuto ai sensi della Legge 3/2012 dal Ministero della Giustizia, di approfondire l’attuale situazione economica sviluppando, qualora possibile, l’ipotesi di risanamento a partire dalla ristrutturazione dell’ debito accumulato negli anni”.

“Appare del tutto evidente che l’Ente è in disequilibrio economico e che da anni produce perdite nella gestione tipica; a nulla varrebbe quindi un intervento di azzeramento del debito senza un’azione di risanamento che ponga in equilibrio economico la gestione tipica.
Pur essendo del tutto evidente il dissesto dell’Ente, questa Amministrazione ha ricercato con determinazione un’ipotesi “reale” di risanamento in grado di rimettere in equilibrio la struttura, e con l’intento di ridare futuro e serenità alle famiglie interessate”.

“La Regione Sicilia è già intervenuta per affrontare medesime problematiche in altri settori con la L.R. n. 23 del 1 ottobre 2015 art. 59 individuando gli enti destinatari, tra quanti “non possano far fronte ai debiti certi ed esigibili..”, e prevedendo interventi di risanamento condizionati alla presentazione di un Piano di risanamento”.

“Per consentire l’utilizzo della Legge 3/2012, destinata ad Enti non soggetti a procedure di tipo concorsuale, è necessario che codesta Regione intervenga normativamente ritenendo l’applicazione della legge 3/2012, strumento “prioritario” di risanamento delle Ipab siciliane.
Per avviare il percorso di risanamento dell’Ente è necessario ed indispensabile che codesta Regione adotti i seguenti provvedimenti :
•estendere alle IPAB le previsioni di cui all’art. 59 della L.R. n. 23 del 1 ottobre 2015 prevedendo un rifinanziamento del Fondo di Rotazione all’ora costituito per altri Enti Regionali in simili condizioni economiche;
•prevedere, con il medesimo provvedimento, che la Legge 3/2012 sia lo strumento da utilizzare “in via prioritaria” per il risanamento economico dello stesso;
•prevedere un Fondo di rotazione per il risanamento come già fatto per i Teatri;
•prevedere che l’IRFIS Sicilia stipuli un protocollo di intesa con il Comune di Acireale, quale Organismo di Composizione della Crisi iscritto al n. 6 del Registro degli Organismi del Ministero della Giustizia, primo in Italia ed unico in Sicilia, che preveda l’utilizzo del fondo di rotazione o dei fondi gestiti dall’IRFIS per il risanamento delle Ipab che in un percorso di risanamento economico utilizzano la legge 3/2012 sul sovra indebitamento”.

«L’intento dell’ Amministrazione è evidenziare un problema che da anni, viene di fatto eluso con inutili rinvii ed improbabili soluzioni e avviare il tentativo di un ipotesi “reale” di risanamento. Chiaramente questo percorso può estendersi a tutte le IPAB della Regione Siciliana che si trovano in grande difficoltà e che ormai da anni svolgono un servizio di assistenza essenziale per i nostri concittadini. Altre iniziative sarebbero dilatatorie ed inutilmente foriere di speranze, ma la riuscita dei nostri propositi necessita del sostegno della Regione”.

(red)

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