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Acireale – Ipab Oasi Cristo Re: Tutto congelato anche l’ultima speranza.

ipab cop

Che Natale sarà per i lavoratori dell’Ipab Oasi Cristo Re? Un Natale con almeno uno stipendio? Con una possibilità di vedere il futuro meno nero? Con altre mensilità non pagate? O sarà un Natale di preludio alla chiusura della struttura? I timori dei lavoratori sono tantissimi, preoccupazioni che sono state espresse durante una riunione interna. In un clima teso i lavoratori si sono chiesti cosa li attende per l’immediato futuro.

Sulle pagine di FanCity Acireale, l’on. pentastellata Angela Foti afferma: “L’assemblea regionale approva solo 2 milioni per gli stipendi di tutti i dipendenti delle Ipab operative in Sicilia e boccia proposte per incrementi da 4 a 8 milioni. Forse mezza mensilità che a queste condizioni, probabilmente, neppure arriveranno neppure ad alleviare il dramma dei dipendenti, che meritano tutto il nostro rispetto e solidarietà. Mi chiedo perché i comuni non rinnovano le convenzioni, perché le Ipab sono escluse dai piani di zona, perché le Asp non riconoscono le integrazioni per le prestazioni di carattere sanitario, perché tanti si riempiono la bocca di brogli solo per lavarsi la coscienza ma poi, con i propri potenti mezzi, non fanno ciò che sarebbe dovuto (se sanno veramente qualcosa) .Mi chiedo come é finita con l’ OCC , un intervento di questo organismo poteva bloccare il prelievo originato dai decreti ingiuntivi? Mi chiedo perché l’ amministrazione si é ben guardata dal nominare un consiglio di amministrazione. É chiaro che l’ultimo atto é l’ estinzione con il relativo transito di patrimonio, dipendenti e debito al comune, come avvenuto per l’ipab Pennisi Alessi”. Poi l’on. Foti rivolge un pensiero per gli ospiti della struttura e afferma: “Il pensiero va a quelle persone, spesso molto povere, senza parenti, disabili e anziani allettati che vivono all’ Oasi da molti anni o tutta la vita perché abbandonati. Dove andranno a finire? Saranno separati dall’ unica famiglia e l’ unica casa che conoscono”.

Alle affermazioni dell’on. Foti seguono le voci preoccupati dei lavoratori. Afferma Pina Viscuso: “Io ero una delle persone che ci credeva. Ho voluto credere che l’istituto OASI CRISTO RE non sarebbe morto ma oggi pomeriggio nella riunione ho dovuto accettare che il mio bel pensiero era errato. Sono amareggiata disgustata. Oggi la questione non riguarda solo i dipendenti ma non si sta pensando agli ospiti fonte essenziale di vita loro breve. VERGOGNA”.

Dello stesso tenore le affermazioni di Salvo Raciti. “Il congelamento da parte dei Comuni delle somme dovute all’Ipab, che avrebbero permesso una boccata di ossigeno durante il periodo Natalizio è l’ultima pugnalata vibrata nei confronti dei lavoratori dell”Ipab Oasi Cristo Re. Ancora un fiume di parole , nel tentativo di trovare una sterile giustificazione alla triste vicenda che continua a portare sconforto fra i dipendenti. Tutto ciò, fa parte di uno squallido progetto, mirante a distruggere il sistema della assistenza pubblica, che ormai si perpetra da anni e che dimenticando il volere dei Padri Fondatori, di tutelare i i più deboli, vuole distruggere il sistema per accaparrarsi dell’ingente patrimonio immobiliare detenuto dalle Ipab. Il tutto, in questa occasione, accompagnato da un goffo tentativo di fare vedere il dito piuttosto che la luna e spargendo ad arte notizie tendenziose e parziali, cercare di scatenare la rissa fra i dipendenti che, vittime sacrificali di tali loschi interessi, rischiano di sterminarsi reciprocamente in uno scontro fra fazioni artificiosamente fagocitati da pochi abili traffichini a loro volta ben addestrati a seminare zizzania da chi questo progetto di distruzione sta portando avanti. Sicuramente questa situazione di estrema tensione non potrà andare avanti per molto tempo ancora e mi auguro che gli organi preposti, intervengano una volta per tutte al fine di evitare il verificarsi di spiacevoli episodi”.

Infine le poche e disperate parole di Doriana Zappalà che da anni si occupa dei minori migranti ospiti della struttura acese. Afferma Zappalà: “La speranza è l’ultima a morire, ma oggi purtroppo è morta”.

Si consuma ancora un altro atto di questa lunga e tormentata vicenda. L’Ipab Oasi Cristo Re non vede che ombre nel suo prossimo futuro mentre ancora una legge regionale per il riordino delle Ipab non vede la luce e forse non la vedrà mai.

(mAd)

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