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Acireale – Lotta all’evasione? La riscossione unificata con la Sogip non è sufficiente di Stefano Alì

Ho letto tante chiacchiere sulla riscossione unificata, spacciandola come strumento per la lotta all’evasione. Non ho esperienza sui meccanismi di riscossione e non posso esprimere un giudizio sul risultato che potrà essere raggiunto, ma se le premesse sono le stesse di quelle per la lotta all’evasione sembra un fiasco.

Premetto che sono assolutamente d’accordo con l’amministrazione nell’intraprendere una battaglia contro l’evasione ed la morosità. La TARI va pagata da TUTTI, le situazioni di disagio economico si risolvono con altri strumenti, messi a disposizione dai vari enti pubblici (Stato, Comune, Regione, INPS etc.). La risposta non è permettere di non pagare.

Eventualmente, se è nella disponibilità del Comune, potrebbe essere verificato il percorso di parametrare la parte legata ai servizi comuni della TARI, quella che eccederà la tariffa puntuale, al reddito.

Mi permetto, quindi, di suggerire all’amministrazione acese che la strada maestra per una lotta efficace all’evasione, sia TARI che IMU è tramite la realizzazione di una banca dati comunale georferenziata. Questa banca dati, continuamente aggiornata, dovrà raccogliere tutte le informazioni legate ai soggetti (persone fisiche e giuridiche), gli oggetti (immobili) e le relazioni che li legano (titolarità, residenza, locazione, soggetto a TARI o IMU, utenza elettrica, idrica o del gas).

Esistono dei software, come quello di cui riporto l’immagine, che fanno proprio questo.

Tutto questo si ottiene attraverso l’incrocio delle banche dati CHE SONO DA SEMPRE A DISPOSIZIONE DEL COMUNE. Le principali banche dati che vanno incrociate sono:

Dati di proprietà dell’Ente:

Agenzia delle entrate (ex Catasto)

Altri

Incrociare queste banche dati non è semplice, dove possibile il legame verso i soggetti è rappresentato dal Codice Fiscale. Più complessa è l’aggregazione degli immobili. Sono poche le banche dati che riportano foglio, particella e  sub, la maggior parte fanno riferimento all’indirizzo. Però l’informatica viene in aiuto e riesce in qualche modo a omogeneizzare gli indirizzi, spesso espressi su viari differenti, e tramite opportuni algoritmi a risalire con buone chance all’unico riferimento univoco che è il dato catastale.

La banca dati georeferenziata così realizzata costituisce un patrimonio inestimabile per il comune, per ogni immobile conosce la situazione esatta, individuando evasione, bisogni abitativi reali, pressione demografica. Consente anche di individuare eventuali locazioni non dichiarate (premialità da parte delle agenzie delle entrate), valori reali degli immobili nelle varie zone ed utilizzo effettivo.

La banca dati così realizzata potrà avere molteplici utilizzi, banalmente con un paio di ore di lavoro può essere pubblicato un layer con la geolocalizzazione di tutti i mastelli consegnati e soprattutto in centro storico, ognuno vedrebbe tra i propri vicini chi non ne dispone e quindi sporca.

Questo sistema consentirà anche alla Sogip di individuare allacci abusivi e eventuali allacci comuni.

Ecco perchè la soluzione scelta non mi convince (sempre sul tema della lotta all’evasione).

Poi fate come volete, vuol dire che lo farà qualcun’altro.

L’assenza all’interno dell’amministrazione di figure con competenze di tipo informatico ha ricadute negative su molti aspetti, che vanno dalla trasparenza, alla scarsa innovazione fino alle modalità con cui vengono gestiti i contratti di approvvigionamento delle risorse hardware e software.

(Stefano Alì)