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Acireale – Onorevole D’Agostino insegni la grammatica alla maggioranza consiliare

nicola-d'agostino-trazzeraL’onorevole Nicola D’Agostino quando fondò il partito Sicilia Futura il 22 ottobre 2015 alle Terrazze di Catania alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco, del vicesegretario del PD Lorenzo Guerini, del sottosegretario Davide Faraone e di Giuseppe Fioroni (PD), lei propose alla platea (gremita di supporters) uno speech tutto politico dove, tra l’altro, disse che Sicilia Futura è una formazione politica collocata “nel solco del PD”.
Di questo PD renzista non abbiamo molto da aggiungere perchè non ci occupiamo di pubblicità ingannevole ma abbbiamo, invece, qualcosa da dire per quanto riguarda le modalità di organizzazione dei partiti. Ovviamente un partito si fonda per l’interesse comune di alcuni (tanti o pochi) e per una modalità attinente ai valori che trova sintesi in una sigla. Ma non basta. Un partito si organizza e organizzazione significa organi direttivi. Organi direttivi chi conosce la grammatica ne comprende immediatamente il significato ma non è il caso dei consiglieri di maggioranza. Quei consiglieri che lei dirige con atteggiamento da leader ma senza insegnare loro le regole base della grammatica politica. Ed i risultati si vedono.

Consiglieri comunali che vagano in ordine sparso, che inventano mozioni da “mille e una notte”, che difficilmente comprendono quali sono le linee guida per una maggioranza coesa, che si attaccano tra loro convinti di conoscere il Cencelli, ma, di fatto, non conoscono neanche quello. Balbettano dinamiche che di politico non hanno nulla e si ritrovano a confrontarsi aspramente per il semplice motivo che non hanno alcuna cognizione di come funziona una maggioranza a supporto del loro sindaco, non conoscono minimamente le regole della comunicazione e dell’informazione. Balbettano e urlano ma senza costrutto, credono di avere le risposte ma non conoscono le domande. La colpa di tale bagarre è, ovviamente la sua.

Fonda un partito, gestisce una coalizione comunale caotica e troppo eterogenea e si ritrova, un giorno si e l’altro pure, a dover calmare gli animi tra i consiglieri comunali e a spronare gli assessori. Tutto ciò gira intorno alla sua volontà politica ma non è stato mai supportato da decisioni degli uffici politici (inesistenti) ne da organi direttivi (inesistenti) ne da segretari politici dei gruppi consiliari (inesistenti) e nemmeno da una minima disciplina interna. Lei, di fatto, gestisce il caos e si ritrova a dover capire quali equilibri toccare e quali, invece, salvare.

In tutto questo caos chi paga sono i cittadini che si ritrovano consiglieri di maggioranza intenti solo a comprendere il loro vero ruolo e giunta amministrativa che trova difficoltà ad effettuare un rinnovamento perchè il vostro equilibrio è simile a quello di un clochard ubraico di vino nel tetrapack. Insomma un caos dovuto al fatto che siete nella più completa disorganizzazione e fuori da ogni dinamica che regola la vita delle coalizioni e dei partiti.

Oggi, dopo più di due anni, di amministrazione Barbagallo abbiamo visto una giunta traballlante con assessori silenti e nascosti chissà dove, una maggioranza consiliare assolutamente impreparata e litigiosa (e continuate a perdere pezzi) ed un’azione amministrativa lenta a causa della disorganizzazione e della possente eterogeneità dei componenti.

Onorevole D’Agostino non è arduo comprendere che la macchina così come è stata pensata non cammina, non corre ma sobbalza ed un problema serissimo per la città e per i cittadini che attendono risposte e applicazione rapida e decisa del programma elettorale.

(mAd)

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