Acireale, il 2 luglio 2016 è un data importante perchè finalmente l’amministrazione di governo, dopo oltre un decennio di discussioni e trattative, trova la determinazione e la volontà per guardare avanti, per pensare al futuro con la volontà di consegnare il centro storico alle famiglie e a tutti quelli che desiderano vedere un pezzo di città libera dall’inciviltà dovuta al traffico veicolare privato che ha imperversato per tanti senza pudore e senza limiti , troppi anni.
Finalmente. Forse ci stacchiamo dall’ultimo posto della speciale classifica dell’inciviltà. Ieri l’Italia del calcio ha perso ma Acireale degli acesi ha vinto. La grande folla che ha affluito in piazza Duomo lo ha fatto a piedi o andando a parcheggiare nei posti consentiti. Ed erano in tanti a piazza Duomo e nessuno è morto per il troppo camminare e non si sono registrati feriti per aver dovuto atttraverso il deserto e la giungla. Si poteva fare e si è fatto.
Già nel pomeriggio vedere le navette che andavano su e giù lungo le strade della ztl è stato un evento. L’evento della normalità certamente, purtroppo ad Acireale siamo stati da troppo temppo abituati a pensare che anche la normalità è un dato da conquistare. Una città amministrata da mezzo secolo da restauratori dello status quo, governata per il cemento, pensata per “il fai da te” individuale dove ogni cosa, ogni inciviltà è stata possibile, speriamo si risvegli dal lungo sonno e inizi a produrre speranze e progetti per il futuro.
E poco contano le critiche del PD acese che sembra proprio, leggendo con attenzione la politica, voglia spingere l’on. D’Agostino ad accogliere un assessore piddino in giunta. Ma se l’on. D’Agostino potrebbe anche essere favorevole, il sindaco (giustamente) alza le barricate e dice no.
Le navette girano, la gente affola il centro, piazza Duomo gremita; è mancata solo la vittoria dell’Italiia nella mitica sfida con i teutonici a mettere l’ultima stella di un sabato non certo acitano ma tutto acese 100%.
(mAd)
