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Acireale, tutti contro tutti e il Palazzo si scuote

acireale comuneSi avverte aria di tempesta tra le stanze del Palazzo. Dirigenti che ruotano in altro incarico, lettere del segretario generale che ricordano come ci si deve comportare nel posto di lavoro, i sindacati che minacciano uno sciopero, sindaco e assessori che accelerano nel tentativo di dare il primato alla politica e riportare la burocrazia al suo ruolo naturale: produrre il lavoro necessario affinchè l’azione amministrativa possa muoversi agilmente e con la giusta tempistica.

Assistiamo, di fatto, ad eventi che non si erano mai visti prima, la burocrazia in lotta per mantenere il primato e l’amministrazione in carica che accetta lo scontro e rilancia. E’ un fatto epocale e di chiara discontinuità con un passato amministrativo che, al contrario, aveva (in qualche modo) trovato un equilibrio tra poteri e che manteneva caparbiamente lo status quo. Quell’equilibrio tra poteri che certamente non aveva prodotto traumi ma un quieto vivere che non è servito alla città e ai cittadini che la vivono.

Oggi lo scontro è in corso e non è difficile comprendere che lettere e mezze parole sono preludio della tempesta che sta per abbattersi nelle stanze del Comune di Acireale. E’ inutile fingere che non stia succedendo nulla ed è apprezzabile la lettera aperta del sindaco Barbagallo che, pur evitando le generalizzazioni, afferma che è arrivato il tempo di pretendere efficienza.

Chi ha memoria ricorderà che sono anni che da queste pagine affermiamo che il primato dei burocrati ha ingessato la città, ha prodotto poco per la collettività e che doveva essere riposto per essere e consegnato alla politica. Alcuni potranno affermare che chi ha amministrato fino a ieri ha avuto maggiore acume politico, maggiore capacità di mediazione e maggiore espressioni di equilibrismo, noi diciamo, al contrario, che la discontinuità e il cambiamento non può prescindere da un’azione amministrativa rapida e concreta e che per ottenere questo risultato bisogna che la politica si assuma tutte le responsabilità senza far risuonare la solita tiritera ” della lentezza burocratica”. Lo scontro è aperto, è in corso e, crediamo, che mai come questa volta non si faranno prigionieri.

Nelle stanze del Palazzo il clima è rovente ma, tra tutti, chi non deve pagarne il prezzo devono essere quei dipendenti che lavorano seriamente e quei precari che reggono da soli interi settori della vita burocratico/amministrativa.

Siamo all’inizio, altre puntate si scriveranno intorno a questa storia che, prima o poi, dovrà trovare soluzione. Quella soluzione che ci permetterà di capire quante colpe ha la burocrazia e quante l’amministrazione, permettendoci di scindere chiaramente l’opera degli uni e degli altri.

Intanto al consiglio conunale si continua a parlare di poco o nulla, il sindaco torna trionfante da Palermo avendo ottenuto il decreto per l’abbattimento dell’ecomostro e l’attesa vitalità del centro storico segna il passo inchinandosi alla crisi e bloccata da una formula inesatta.

(mAd)

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