venerdì, Aprile 19, 2024
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Acireale, una giornata contro la mafia, contro la violenza.

 

no-violenzaIl gesto certamente intimidatorio che ha colpito, attraverso il sindaco, la città di Acireale non può e non deve essere liquidato con i rituali messaggi di solidarietà. Ad Acireale, città per nulla tranquilla, la violenza cova sotto la cenere di una finta apparenza. Seguendo la cronaca non possiamo non accorgerci come quella che è stata sempre rappresentata come una città tranquilla di fatto non lo è.

Senza considerare i fatti riconducibili alla piccola criminalità, senza considerare il continuo aumento dei furti e senza considerare la spicciola violenza quotidiana (capita che anche per una precedenza ad un incrocio partono gli insulti) Acireale conta centinaia di segnalazioni per violenza domestica, arresti per violenza ai minori, alle donne, ai più deboli. Un ritmo terrificante che non deve lasciarci indifferenti.

L’incendio alla macchina del primo cittadino non può essere considerato ne una casualità (autocombustione) ne un fatto da prendere con leggerezza. Quell’auto in fiamme è un segno, anzi il classico segnale intimidatorio a cui non bisogna piegarsi anzi bisogna rispondere rilanciando e facendo sentire isolati questi violenti che conoscono solo il linguaggio intimidatorio.

Acireale, città del sud con i problemi del sud, ha in se anche una quota significativa di cittadini onesti, sensibili, attenti. A tutti questi cittadini acesi bisogna dare risposte di tenuta della legalità e del vivere civile, risposte nella trasparenza negli atti amministrativi, risposte nella direzione che s’intende prendere. E la direzione non può che essere quella di provare a realizzare una città con un tessuto sano, con uno sviluppo del territorio che tenga conto della nostra identità, con un’azione amministrativa fondata sul rispetto delle regole.

L’incendio della “smart” del sindaco Barbagallo è un segnale chiaro, un segnale che va oltre il limite sopportabile da una comunità che vuole crescere in civiltà, che vuole vivere alla luce del sole, isolando i violenti, stanando quella corte di pretendenti alle briciole.

Quando arriverà il momento della cerimonia del piazzale com al nostro concittadino ucciso dalla mafia Francesco Vecchio, sarebbe davvero auspicabile l’organizzazione di una gioranta contro la mafia e contro la violenza, una giornata in cui la città onesta partecipa alla produzione di coscienza civica e di sana partecipazione.

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