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Ai semafori, la terra di nessuno

via-loreto-la-terra-di-nessunoVia Loreto, semaforo con il viale Colombo è la terra di nessuno. Frotte di rom ed extracomunitari si danno i turni con una continuità al millesimo di secondo. Intorno il verde pubblico è luogo che i mendicanti usano per posare le loro mercanzie, per fare i loro bisogni. Il degrado avanza nel solito silenzio nostrano, i residenti si lamentano, i mendicanti inghiottono piombo, nessuno interviene.

E così bambini in fasce sono portati in braccio per ore a respirare i fumi delle marmitte, sono così piccoli, così innnocenti, con un futuro già alle spalle. E poi arrivano tanti giovanissimi fratelli neri e fanno avanti indietro per ore. Sono sempre negli stessi semafori, sono sempre con gli stessi volti, mentre il degrado avanza, la povertà avanza, la miseria riempie le aiuole intorno, tutto è un quadro della disperazione urbana a cui l’occhio pigro e distratto, prima o poi, si abitua.

Sarebbero certamente utili quegli interventi che potrebbero garantire un minimo di tutela ai neonati, ai bambini, ai minori ma, al contrario, tutto passa tra l’attesa al semaforo ed un “verde” che sembra non arrivare mai. Il silenzio negli occhi, la volontà precisa di non dare denaro per non nutrire questo scenario di dolore. Intanto le nostre città degradano, il verde pubblico è un pisciatoio, la povertà e l’indigenza si espande, abbraccia tanti, fa diventare più cattivi e continuiamo a girare lo sguardo da un’altra parte quando qualcuno si avvicina al nostro finestrino e non sappiamo che sensazioni provare, quali emozioni contenere.