Può capitare un pomeriggio di fine estate, finito di lavorare, ritrovarsi davanti al portone del Santonoceto: c’è la mostra dei quadri di Iano Barbagallo, cortesia e curiosità invitano ad entrare.
Il Santonoceto, edificio storico nel centro di Acireale, dove in passato sono state istruite le fanciulle dei ceti abbienti di Sicilia e Calabria, ora dismesso dalle suore di S.Anna della Provvidenza, è diventato come tanti altri edifici monumento al passato glorioso e di un presente indecoroso della Città di Acireale.
Tante iniziative sono state fatte nei fatiscenti locali, anche simpatiche e significative, ma il salto di qualità non sarà più fatto e il Santonoceto rimarrà malgrado la buona volontà degli Amministratori dell’IPAB che lo gestisce sempre un gigante moribondo.
Ad onor del vero la nuova gestione, per quelle parti che ancora sono agibili, ha cercato di ottimizzarne l’utilizzo, concedendo in affitto parti dell’immenso stabile e di converso cercando di dare una presentabilità al contesto.
Iano Barbagallo noto artista Acese, conosciuto ed apprezzato in Città e fuori, ci accoglie e ci illustra la sua arte, i suoi progetti e le sue aspirazioni.
Ad un certo punto si sposta verso il centro del cortile, dove campeggia il busto di San Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei di cui guida la spiritualità anche da defunto.
Siamo avvezzi alla laicità, ma l’entusiasmo di Iano Barbagallo nel volere descrivere il busto in bronzo del Santo, realizzato da un giovane scultore siciliano Mauro Gelardi, ci incuriosisce e lo stiamo ad ascoltare.
Un artista che invece di descrivere i suoi quadri descrive le opere di un uomo sicuramente pio e di Chiesa, ma anche discusso per la sua creatura, potente e per certi versi enigmatica.
C’è chi definisce l’Opus Dei la Massoneria Cristiana, chi la definisce un aggregazione di fanatici, chi un forte centro di potere politico ed economico, ai detrattori si contrappongono i fedeli, quelli che hanno scelto un vita cristiana nell’osservanza di regole che conducono alla santificazione in mezzo al mondo.
“L’Opus Dei (“Opera di Dio”) è una istituzione gerarchica della Chiesa cattolica, una prelatura personale, che ha il compito di contribuire alla missione evangelizzatrice della Chiesa. In particolare, si propone di diffondere una profonda presa di coscienza della chiamata universale alla santità e del valore santificante del lavoro ordinario. L’Opus Dei è stato fondato da San Josemaría Escrivá il 2 ottobre 1928.”
Questo dicono di loro, una istituzione per certi versi complicata, ma se spulciamo su Internet , possiamo trovare montagne di materiale per documentarci.
Chiediamo a Iano Barbagallo, che senso abbia questo busto ad Acireale, primo in Sicilia raffigurante il Santo, in un Collegio dismesso e destinato ad iniziative senza dubbio laiche: la risposta sta nella grandezza dell’opera che ha intrapreso e ora si è propagata in tutti i continenti. Ci risponde che chi ne conosce la vita e le opere se ne appassiona e le ammira. In Sicilia ci sono tanti fedeli ed anche in provincia di Catania l’istituzione ha una presenza significativa.
Testimone oculare di tante persone venute ad ammirare l’effigie del “Santo dell’Ordinario” anche dall’estero, soprattutto dalla Spagna, Iano si affida al Santo Josemaria e all’Immacolata Concezione, entrambi raffigurati nel cortile del Santonoceto, fresco di pittura e di giardinaggio ( San Josemaria ha fatto il miracolo di fare sparire quelle orrende erbacce dal giardinetto del cortile).
Chi vuole vedere il busto del Santo basta che entri al Santonoceto dal portone nero (quello in legno che da all’interno), prosegua diritto verso la mostra dei quadri e lo incontrerà nel cortile.
Noi laicamente osserviamo, difficile dare un giudizio su Josemaria Escrivà, più semplice dire che il busto è di pregevole fattura e vale la pena venirlo a vedere.
(santodimauro)
