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Alì deve amministrare per il futuro e per la bellezza

ACIREALE – Una città turistica si riconosce per alcuni requisiti. Siamo stati fortunati per le bellezze naturali, ambientali, paesaggistiche ma, anche, troppo disattenti. Non si è riusciti, da tempo, ad indicare un grande progetto per lo sviluppo turistico.

Un progetto che avrebbe dovuto prevedere la rivalutazione delle chiazzette e della timpa, l’acquisizione e trasformazione in parco fruibile dell’area della Gazzena e, fatto indispensabile, preservare le frazioni a mare da ogni forma di degrado e dalle insane abitudini.  Va anche detto che le nostre coste sono di natura lavica (scogli) e, quindi, non adatti ad un turismo di massa, non sono spiagge per le famiglie che prendono l’ombrellone e si sdraiano sulla sabbia. Inoltre non dobbiamo mai dimenticare che non siamo dotati di un depuratore e che le frazioni a mare sono vittime di una viabilità tutta da rifare.

Altro deficit pesante è quello relativo ai mezzi pubblici di trasporto. Una fermata ferroviaria nel deserto libico, servizio bus carente, viabilità interna caotica, collegamenti con le frazioni carenti e un’assoluta povertà di luoghi da visitare per una durata che sia  superiore alla mezza giornata. Ovviamente anche la carenza dei posti letto gioca un ruolo centrale. Quando ci sono eventi che richiamano alcune migliaia di visitatori è davvero difficile trovare una sistemazione ad Acireale o nei dintorni. Un gap notevole specialmente per la stagione estiva quando, in ogni caso e per qualsiasi ragione, un certo numero di visitatori sceglie di spendere qualche giorno da noi. Certamente possiamo offrire un buon esempio di barocco siciliano ma da solo senza altre eccellenze artistiche e museali non può saziare l’interesse dei visitatori.

Si sarebbe dovuto progettare la mitica “vocazione turistica” in altri modi. Costruendo, cioè, una città in linea con tutti i requisiti che indicano i Comuni virtuosi. Qualità dell’aria, delle coste, dell’arredo e del decoro urbano, efficienza dei mezzi di trasporti, posti letto rivolti ad un target eterogeneo, internazionalizzazione del carnevale (come il cous cous fest o Taormina Arte), pensare la SS 114 come la “promenade” a strapiombo sul mare, investire sulle Terme (affidandoli a manager capaci).  Ed aggiungiamo anche l’agrumicoltura. I nostri limoni doc, di qualità verdello, sarebbero dovuti essere finanziati e promossi affinchè potessero garantire una fetta di produttività e di posti di lavoro.

Nulla di questo è stato fatto, tutto è stato disperso e lentamente ed inesorabilmente siamo andati a perdere ogni fascino. Le potenzialità ambientali, agrumicole, termali e architettoniche hanno ceduto il passo allo sviluppo urbanistico senza criterio, senza bellezza e siamo diventati una città che vive con migliaia di cittadini a reddito fisso impiegatizio e da tanti altri che hanno visto nel tempo scemare il loro potere di acquisto. Siamo anche certi che davanti ad un serio progetto di sviluppo turistico tanti esercenti avrebbero fiutato il business decidendo di riconvertire la loro attività adeguandola alle esigenze del mercato turistico. Oggi gli esercenti e gli artigiani (quei pochi rimasti) sono sfiniti e non sanno con chi prendersela anche se i colpevoli esistono e sono quelli che non hanno saputo o voluto progettare piani di sviluppo. Dalle nostre parti non si è fatta la Politica pensando al futuro, si è pensato solamente all’immediato riscontrabile.

Il risultato è una città con il fiato corto senza prospettive.

Il sindaco Alì si troverà ad amministrare una città che avrebbe bisogno di un super eroe. Alì dovrà dimostrare non solo onestà ma soprattutto coraggio, intraprendenza e creatività. Dovrà governare oggi per lasciare qualcosa di edificante per un domani migliore. Alì dovrà amministrare per i giovani acesi, per i bambini acesi, per quelli che verranno dopo. Un fatto difficile ed anche complesso e forse impopolare ma la città, cosciente o meno, ha bisogno di uomini e donne coraggiosi che sapranno buttare il cuore oltre l’ostacolo con la sola missione di muovere i primi passi per essere belli e barocchi, moderni e tradizionali, festaioli e felici… in una città pulita e vanitosa.

(mAd)

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