sabato, Aprile 20, 2024
Google search engine
HomeOne clickAlì, il welfare e il governo pentaleghista

Alì, il welfare e il governo pentaleghista

Si, continua ad essere la povertà la piaga che affligge il sud e la nostra città. In alcuni passaggi il sindaco di Acireale Stefano Alì, nei suoi resoconti domenicali, ha toccato il tema della povertà. Sono tanti, sono stati tanti e saranno tantissimi i nostri concittadini che vanno ad incontrare il sindaco per chiedere “un aiuto”.  Tanti concittadini non hanno un lavoro che possa essere definito tale, non hanno come pagare le utenze, non sanno cosa mettere sul tavolo per il pranzo e la cena. E c’è anche una questione legata all’emergenza abitativa; c’è chi dorme in macchina, chi aspetta la ricostruzione e intanto paga un affitto e chi dorme e vive da “abusivo”. Questa è la realtà della nostra città “turistica”.

Nel resoconto del sindaco Alì di oggi (07/04/2019) riporto un passaggio. Scrive il sindaco di Acireale Alì: “Martedì pomeriggio incontro con chiunque chieda un appuntamento: la maggior parte delle storie sono molto simili, situazioni di grave disagio”.  Alì certifica dal suo osservatorio privilegiato la situazione di grave disagio economico che tanti vivono e di cui non si vedono soluzioni. Va quindi detto che un territorio sterilizzato da un secolo di incapacità alla programmazione, un territorio che ha lasciato morire ogni vocazione non può che presentare il conto. I tempi dei posti pubblici sono finiti, gli assunti dei tempi belli della diccì stanno per andare in pensione, gli altri sono lavoratori precari; quelli che non possono programmare il futuro.

Alì riprende la sua inclinazione progressista quando afferma: “Mi dispiace doverlo constatare ma la nostra non è una società giusta”. Non lo è ed infatti. I rimedi, se così possiamo chiamarli, proposti dalla propaganda governativa sono fumo che annebbia la vista dei penultimi della società. Sono palliativi la quota 100 (quella modalità che svuoterà il corpo dei vigili urbani acesi e che non vedrà lo stesso numero di assunzioni rispetto a chi andrà in pensione) e il reddito di cittadinanza non è altro che un modo per “schedare” i meno fortunati. Il reddito di cittadinanza che non risolve il problema della povertà specialmente quando i territori sono stati svuotati dai fattori produttivi e dalla vitalità della microimpresa. Alì, di fatto, certifica il fallimento della compagine governativa che, con troppa semplicità, ha promesso di eliminare la povertà. Non è così che si elimina la povertà, al contrario è necessario agire per il miglioramento degli indici di vivibilità urbana nella speranza che i percorsi virtuosi portino migliori possibilità di investimento e di dinamicità del territorio. Alì lamenta le difficili condizioni di tanti cittadini e dimentica che per provare a recuperare terreno è necessario investire e programmare un bilancio sociale ed iniziare un percorso per condurre verso una città vivibile e decorosa.

Infine il sindaco Alì chiosa con un’affermazione assolutamente condivisibile. Scrive il sindaco: “Il nostro sistema del welfare è del tutto inadeguato”.  Chiaramente inadeguato dal momento in cui spendiamo cifre astronomiche per la sanità pubblica con risultati, quasi sempre, pessimi, spendiamo cifre importanti per il mantenimento dell’apparato amministrativo che, di solito, non produce quanto necessario, spendiamo cifre importanti per recuperare tutto quello che si degrada con il tempo ma poi non si riesce ad investire un centesimo per rendere la città migliore, per aprire alla vivibilità, per il trasporto pubblico, per l’edilizia popolare.

Molto interessante il passaggio di Alì sulla povertà che affligge numerosi cittadini acesi; interessante perché ci fa comprendere come senza programmazione non si va da nessuna parte e non si risolvono i problemi dei ceti sociali svantaggiati, perché ci fa capire che Alì, confrontandosi quotidianamente con i problemi reali della gente, di fatto prende le distanze dal governo romano e ritorna, anche se per un momento e forse a sua insaputa, ad essere quel concittadino che ha avuto il suo sguardo rivolto ad un’area progressista che nulla ha da spartire con il governo populista e demagogo che sta vandalizzando il dibattito politico e che continua a fare propaganda sulla pelle degli ultimi.

(mAd)

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments