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Ancora una seduta di consiglio comunale finita con l’abbandono dell’aula della minoranza

ACIREALE – Consiglio comunale, una serie continua e incessante di beghe, di rilanci al regolamento e di momenti di tensione aspri tra la minoranza consiliare, che abbandonerà l’aula, e la presidente del consiglio comunale. Il regolamento dice, afferma, se ne deduce, articoli, commi, tuel, interventi e interventi. Si alzano i toni, si alza la voce, si fermano gli interventi, si invoca con insistenza il rispetto del regolamento. Sedute di consiglio comunale che volano via come nei circoli di un tempo tra uno screzio, sorrisini e nervi a fior di pelle.

Tanti consiglieri, da ogni parte e colore, credono di saperne più degli altri, tutti a discernere e disquisire ma sembra proprio che dimenticano, sempre più spesso, che quando sono in aula vengono remunerati con i soldi dei contribuenti. Eppure si va avanti (per modo di dire) nel caos, in una dimensione Orwelliana, qualcosa a metà tra il romanzo rosa ed un giallo senza vittime e con numerosi colpevoli.
Una lunga parentesi caotica, poi, dopo due ore e ventisette minuti, il capogruppo del M5S Coco chiede di rinviare la lettura della sua mozione. Manca il numero legale, manca la minoranza e non solo, manca tutto e manca la serenità.

Giusta la richiesta del capogruppo del Movimento 5 Stelle ma viene ignorata, non ci si conta e si chiude in fretta quest’altro momento strano, complesso e caotico del civico consesso. Fortunatamente vanno in scena con un pubblico inferiore alle due decine.

E’ una necessità che la politica funzioni bene e con efficienza sempre ed ancora di più in una città come la nostra con gravi ritardi nella costruzione di un’identità, alla ricerca di una vocazione e di interventi che possano costruire percorsi virtuosi per rendere produttivo il territorio. Indispensabile in una città priva di futuro e speranze, che il consiglio comunale assuma un ruolo centrale non solo per il confronto o per la segnalazione di quotidiane questioni ma anche di proposte e atti per diventare realmente un soggetto politico autorevole che sappia indicare percorsi virtuosi per il riscatto di una città ancora incapace di darsi un programma di sviluppo e di crescita. Così non è e non va bene per nessuno.

Non va bene per la città e per i cittadini che li hanno votati continuare ad assistere impotenti a sedute così inutimente aspre e vuoti di contenuti e provvedimenti. Basta!

(mAd)

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