ACIREALE – Da qualche giorno si può accedere al museo delle uniformi, posto all’interno del Palazzo di Città, anche con l’ausilio di un cingolato. Un attrezzo che permette ai disabili motori di superare la barriera degli scalini. E’ lo stesso cingolato che è stato usato da un bambino disabile e che è ritornato al Comune di Acireale seguito da numerose polemiche nei confronti dell’assessore Fraschilla. L’attenzione è stata posta sul fatto che possiamo riassumere con un famoso detto popolare: “spogghia a Cristo e vesti a Maria”. Si, è proprio così se consideriamo che il Comune di Acireale ha voluto che il cingolato ritornasse indietro senza pensare, anche per un solo momento, che se ne sarebbe potuto acquistare un altro per alcune centianaia di euro. Polemiche e modi di intervenire per l’abbattimento delle barriere architettoniche che rappresenta, ancora una volta, modi e tempi che sono tipici di chi combate la “guerra dei poveri”.
Ma se andiamo a vedere con un minimo di attenzione (davvero minimo) come siamo messi in termini di barriere architettoniche ci accorgiamo che tutto il territorio cittadino è una barriera spesso insormontabile per chi è portatore di una disabilità motoria. E non è certo un lido attrezzato (tutti devono esserlo per legge) alla disabilità che può risolvere e neanche lenire questa situazione di bassissimo livello civico e culturale.
Stesso discorso per l’intero corso Savoia che non presenta passaggi a scivola (dal marciapiede) per chi necessità di questa attenzione.
(mAd)