Per operatori di pace io intendo coloro che confidano nella disponibilità del prossimo nella costruzione di un mondo, che nel rispetto delle singole peculiarità di ognuno, garantisca la dignità dovuta ad ogni essere umano.
Non credo nelle armi e nella democrazia bombardata sulle teste degli inermi, non credo ai paradisi che accolgono assassini e non credo alle promesse del ricco verso il povero, se il ricco non si fa povero anche lui.
Non ho finora parlato dei morti di Parigi, malgrado lo sconcerto e la pietas mi abbiano assalito: ho visto troppo dolore per loro e troppo poco dolore per tutti gli altri morti ovunque nel mondo. Mi è sembrato quando di una malattia si preferisce non parlare, per tenerla lontana, come se a noi non potesse mai capitare, quelle malattie che capitano tra capo e collo.
Ora ci brucia sentire che dietro l’angolo sparano e ammazzano con una facilità estrema e ci chiediamo: è Parigi, poteva essere Roma, Palermo, Catania, Acireale… addirittura sotto casa.
Esorcizzare la paura facendo il tifo per Putin e Hollande che brandiscono la spada della vendetta non serve a niente. Stiamo solo facendo un gioco di ruoli e lo facciamo un poco per uno. Stavolta tocca a noi fare i terroristi con loro.
Quando capiremo che è finito il tempo delle Crociate e della Sharia?
E’ tempo di riparare un mondo guasto.
(santodimauro)
