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CambiAmo Acireale si trasferisce a Palermo per Sicilia 2.0

leopolda-sicilianaTutti a Palermo per la “Leopolda siciliana”. Il comitato CambiAmo Acireale si trasferisce due giorni a Palermo per partecipare a Sicilia 2.0 il meeting del PD sull’onda dell’ormai famosa Leopolda. Una truppa numerosa del comitato che sostiene il sindaco Roberto Barbagallo parteciperà ai tavoli tematici e tra questi (l’avv. Marcello Bonaventua, il dott. Nino Oliva, il consulente economico dott. Salvo Nicotra) non mancherà, anzi esporre una sua relazione, l’onorevole Nicola D’Agostino che dopo aver lasciato l’UDC, come è noto, fa parte del “gruppo misto” all’Ars.

Una pattuglia consistente del comitato CambiAmo Acireale segue e partecipa ai lavori di Sicilia 2.0 dentro quel PD siciliano che imbarca tutti e da cui 600 scappano via sbattendo la porta. Chi esce e chi entra nel partito di Renzi. Di rilievo la dichiarazione a Repubblica Fabrizio Ferrandelli deputato ars del PD.

Dichiara Ferrandelli: “Io a Sicilia 2.0 non andrò, perchè non è la Leopolda ma la “Faraona”. Sono renziano e l’unica Leopolda che conosco è quella che si tiene alla stazione di Firenze. Non andrò perchè il tempo delle analisi è scaduto e la gente da noi, che siamo al governo da oltre due anni, vuole meno chiacchiere e più fatti concreti. I tavoli continuando così ce li tireranno addosso”.

L’on. Fausto Raciti (fonte Live Sicilia) in riferimento ai civatiani che lasciano il partito afferma: ““Ai civatiani, di cui non ho visto le firme, come a tutto il resto del Pd dico: nessuna mutazione genetica del Pd e nessuna Opa ostile saranno ammesse e sono in vista. Davide Faraone oggi fa l’esempio del contenitore d’acqua che oggi può accogliere 40 litri anziché 20. Io penso, un po’ diversamente, che parliamo di persone, storie, culture politiche che vogliono entrare nel Pd per rafforzarlo. Che si riconoscono nella linea del Pd, che sono disposte a sciogliere i propri gruppi nei consigli comunali e all’Ars, che riconoscono i nostri organismi dirigenti, con cui abbiamo fatto un percorso. Abbiamo scelto di occuparci di questo tema uscendo dall’ambiguità delle federazioni col Pd, dei soggetti che a volte sono dentro e altre fuori. Il riconoscimento della nostra linea politica è e resterà precondizione per aderire. Piuttosto che andarsene del Pd, apprezzerei se ci dessero una mano a rafforzarne il profilo: solo un partito solido e sicuro di sé può allargarsi e guardare non solo al ceto politico ma anche al popolo siciliano, perché di popolo i riformisti hanno bisogno più di ogni altra cosa”.

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