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Cara Liliana Segre, le chiedo scusa per tutto il male che ancora oggi continua a subire

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ringrazia pubblicamente con un post la senatrice Liliana Segre, che in questi giorni si è vaccinata contro il Covid e per aver fatto da testimonoial nel primo giorno della campagna lombarda per gli over 80.

Moltissimi i commenti veramente irripetibili dei vari haters che hanno insultato pesantemente la senatrice Segre, commenti che contenevano minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale. Purtroppo non è la prima volta che arrivino sui social minacce e insulti alla senatrice ed è per questi motivi che è stato aperto un fascicolo dal Pool Antiterrorismo diretto da Alberto Nobili, che ha delegato la polizia postale per identificare tutti gli haters che indegnamente si sono resi responsabili di tali molestie, insulti e minacce.

Tantissimi pure i commenti di affetto e sostegno verso la senatrice che ci fanno ben sperare che non tutti gli esseri umani soffrono del disturbo della cattiveria gratuita che attuano per far del male ad un proprio simile per dimostrare a se stessi di avere il potere sugli altri.

Liliana Segre, ora che è stata vaccinata e che presto farà la seconda dose, tornerà tranquillamente a viaggiare e a occuparsi di quella che resta un suo chiodo fisso e un impegno preciso, presiedere la commissione contro l’odio che lei stessa ha promosso, voluto e ottenuto.

Ultima grande battaglia di una delle poche donne sopravvissute all’Olocausto e alla persecuzione nazifacista. Insieme a lei più di 700 bambini furono portati nei campi di concentramento e ne tornarono solo 24.

Contro Liliana, troppe cose sono state dette ultimamente da chi, evidentemente, non ha usato le orecchie per ascoltare la storia di dolore che da sempre ci ha raccontato e che ha impressa nei suoi occhi, nella mente e sul suo corpo.

Ecco perché chiunque, prima di parlare, dovrebbe pulirsi la bocca e conoscere la storia di una donna a cui è stata portata via l’infanzia per un viaggio verso l’inferno che non dava alcuna speranza di ritorno e che ha trascorso gli ultimi trent’anni della sua vita a parlare con i giovani con il cuore in mano e meglio di qualsiasi istituzione, testimoniando gli orrori dei campi di sterminio che suo magrado ha vissuto e mettendo in luce i tanti orrori nascosti del nostro tempo.

Noi, le diciamo grazie signora Segre e le chiediamo scusa per tutto il male che ancora oggi continua a subire.

Graziella Tomarchio.