Certamente il maltempo ha giocato e sta giocando un ruolo importante ma, come spesso affermato da queste pagine, anche la crisi infinita e la poca voglia di far baldoria sono un fattore non trascurabile tanto da poter affermare che questa edizione del carnevale è certamente all’insegna della crisi e della depressione.
Roberto Persichini, giostraio con parecchi anni di esperienza, afferma: “E’ plausibile secondo semplici calcoli che i nostri incassi subiranno un calo non inferiore al 70%. Un annata devastante mai vista prima”.
Alla luce dei dati e, specialmente, dei volti degli avventori e dei frequentatori del carnevale, possiamo affermare che la voglia di ridere sfugge via dai volti mentre emergono i pensieri di tutti i giorni: come sbarcare il lunario, come arrivare a fine mese.
Cinque euro per il panino e una bevanda, almeno dieci per il luna park e qualche altro euro in tasca sono cifre che tanti genitori non possono più spendere per i loro figli e se fosse stato previsto un ticket d’ingresso sarebbe stata certamente la debacle totale e assolutamente visibile anche ai tifosi più incalliti.
Tempo di ripensare alla formula vecchia e stantia del carnevale acese. Tutto cambia e le tradizioni non possono fare a meno di seguire e assecondare i cambiamenti.