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Depuratore di Acireale – Pubblicato il Bando

Pubblicato dal Commissario straordinario Unico per la depurazione il bando per la progettazione esecutiva del depuratore di Acireale di c.da San Girolamo, le offerte dovranno pervenire entro il 9 giugno 2020.

Il bando prevede la gara comunitaria a procedura aperta, finalizzata alla redazione del progetto di servizi integrati di progettazione definitiva/esecutiva, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza e indagini
a supporto della progettazione per l’intervento relativo all’ “Impianto di depurazione di San Girolamo” per un importo a base di gara di € 1.797.703,93

Il procedimento per la realizzazione del depuratore di Acireale segue un percorso lunghissimo che rappresenta meglio di ogni altro progetto pubblico il paradosso a cui si può arrivare quando la politica decide di non decidere .

Si comincia a parlare di depuratore ad Acireale una trentina di anni fa, la città è priva di rete fognaria e tutte le abitazioni di una città di 50.000 abitanti utilizzano il sistema delle fosse, le più antiche a perdere le più moderne imhoff, ma sempre fosse sono.

Consideriamo quindi gli scarichi reflui di un’intera città che si disperdono liberamente nel sottosuolo, lo stesso sottosuolo da cui poi attingiamo l’acqua potabile, che solo grazie alla litologia delle alternanze laviche che si interpongono tra la città e la sorgente Mulino, permette di garantire un’adeguata filtrazione. Lo stesso non si può dire per le frazioni a mare che, soprattutto d’estate , ricevono un carico fognario che non prevede alcuna filtrazione determinando lo scompenso dei valori dei batteri fecali che periodicamente costringono ad interdire interi tratti di costa.

Il depuratore lo volevano tutti i Sindaci che si sono succeduti negli anni, però volevano anche il consenso politico dei loro elettori e le due cose spesso non andavano d’accordo, al punto che nonostante proposte, progetti e studi di fattibilità, il depuratore non veniva mai realizzato. Ovviamente i fondi non erano comunali, quindi oltre il danno dovuto all’assenza di depurazione, c’era anche la perdita periodica dei finanziamenti (CCR docet).

Siamo anche riusciti a pagarlo in bolletta senza saperlo, almeno finché una sentenza di Cassazione considerò illegittimo il prelievo sulle bollette idriche del “costo di depurazione”, con la motivazione filosofico-giuridica che se non c’è depurazione non può esserci nemmeno il costo, la logica ci viene sempre in aiuto.

Poi arriva l’Europa, quella dei fondi di sviluppo ma anche delle multe, e così come per le quote latte la Commissione Europea decreta una enorme sanzione per la mancata depurazione delle acque reflue, concentrate prevalentemente al sud del paese.

L’Europa sanziona l’Italia, l’Italia ripartisce alle Regioni, le Regioni ai comuni ed i comuni ai cittadini che così oltre ad aver pagato la depurazione fantasma in bolletta, ad avere perso i finanziamenti periodici per l’impianto e ad avere un mare “colore del vino” (Omero era avanti), si ritrovano anche con una sanzione da pagare.

Tutto perchè i Sindaci, tutti i Sindaci, invece di fare il depuratore dove andava fatto, nominavano commissioni, discutevano con il singolo abitante, il comitato No depuratore piuttosto che proporre fantasiose alternative come il collegamento con il depuratore di Catania di Pantano D’Arci, distante 50 km .

Sulla storia del depuratore di Acireale si è scritto di tutto, manca solo un musical ed una mini serie sulla sindrome Nimby in salsa di trunzo, ma poi alla fine Deux Ex Machina arriva il Commissario.

Perché questa è la città dei Commissari, ne abbiamo avuti due per il piano regolatore, un paio per i Sindaci, ne stava arrivando uno per il piano di utilizzo del Demanio Marittimo e altri per le vicende più disparate, ed infine lui, il Commissario Unico per la depurazione , il Dott. Rolle inviato dal Ministero per l’Ambiente per fare i depuratori al sud.

Persona estremamente pratica ed efficiente che ha dimostrato apertura nei confronti della Città, accogliendo la proposta di fare un solo depuratore in contrada San Girolamo invece dei due inizialmente previsti, la politica si è subito espressa con grande soddisfazione per questo grande successo raggiunto , mentre i grandi proprietari terrieri della zona di Femmina Morta al confine con Riposto che avrebbero avuto il depuratore vicino, hanno manifestato un pò meno, pur avendo avuto un ruolo importante nella scelta di non fare il depuratore lì.

Oggi parte il bando per la progettazione esecutiva a cui seguirà l’appalto per la realizzazione della più grande opera pubblica del territorio, 133.000.000€ iniettati nell’economia acese che interesseranno fornitori, imprese, lavoratori, mafiosi e tutta la filiera dei pubblici appalti.

Forse questa è la volta buona, purtroppo è un fallimento per la politica acese ma sarà un successo per i cittadini e questo rapporto inversamente proporzionale dovrebbe fare riflettere!

Riportiamo il comunicato del Sindaco di Acireale

E’ stata pubblicata in data 10 aprile u.s. la proceduta per l’affidamento dei servizi di
progettazione definitiva/esecutiva, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza e indagini a
supporto della progettazione per l’intervento relativo all’impianto di depurazione di san Girolamo
Acireale – Delibera CIPE 60/2012 (vedi sito www.invitalia.it sezione gare e appalti
https://gareappalti.invitalia.it/ ).
“Da settembre del 2018, ho lavorato a stretto contatto col professore Rolle commissario per la
depurazione per chiudere questa vergogna – dichiara il Sindaco dei Acireale, ing. Stefano Alì –
Acireale è una città di 50.000 abitanti che non ha rete fognaria e depuratore. In questa città si è
sempre ragionato in termini di rimandare le scelte delicate, chiedendo di farlo altrove. Grazie al
grande impegno dell’ex assessore Salvatore Pirrone ed alla collaborazione di tutto il Consiglio
comunale siamo arrivati alla Conferenza di servizi del 2019 che ha approvato il progetto
preliminare. Abbiamo ridotto la popolazione servita ed eliminato il depuratore di Femminamorta.
Inseriti anche degli interventi di risparmio energetico e di salvaguardia del territorio. Sono sempre
stato in contatto col professore Toscano e sapevo che il 31 Marzo sarebbe stata pubblicata la gara.
Spero che ulteriori intoppi burocratici non blocchino quest’opera prioritaria per lo sviluppo del
nostro territorio e ci tolga questa maglia nera di città senza depuratore, la cui assenza è un chiaro
indicatore di inciviltà e di totale assenza di attenzione al nostro territorio ed alla salute di tutti.
Un’opera pubblica che alla fine cuberà intorno ai 200 milioni di euro. Sbloccare opere pubbliche
utili e necessarie – conclude il Sindaco Alì – è anche dare respiro all’economia territoriale.”

Fabio D’Agata


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