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Elezioni Politiche – Catanoso, D’Agostino o Grillo

ACIREALE – Il 4 novembre 2017 per le elezioni regionali Forza Italia che era primo partito passa al terzo posto, in vetta il Movimento 5 Stelle e al secondo posto Sicilia Futura di D’Agostino. Questo l’ultimo “campione” che possiamo utilizzare per cercare di stimare la forza dei candidati alla Camera (uninominale) che chiederanno i voti nel collegio acese.

La flessione di Forza Italia era prevista così come avvenuto in buona parte d’Italia, intorno al partito di Berlusconi crescono cespugli populisti e nazionalisti ma la forza del cavaliere si è ridotta notevolmente tanto da far dire a Salvini “ci conteremo e chi ha più numeri decide, in caso di vittoria, il presidente del consiglio”. Del resto i fondatori di Forza Italia sono azzoppati dalle condanne: Dell’Utri in carcere e Berlusconi impresentabile per la Severino. Tutto questo avviene in ambito nazionale e tocca all’on. Catanoso far dimenticare le disavventure di Forza Italia e andare a raccogliere il consenso degli elettori.

Sicilia Futura è, di fatto, un contenitore di dirigenti politici e di “tifosi personali” che non amano così tanto essere associati al PD; provengono tutti da aree che sono sempre stati distanti dal PD pre-Renzi e quindi dovranno reinventarsi una strategia di comunicazione che non disorienti troppo gli elettori affezionati di D’Agostino. Lo stesso D’Agostino nella nostra intervista prova a smarcarsi dal simbolo e fa capire che la sua campagna elettorale si baserà “sulla persona” e sui risultati ottenuti da deputato ars per la terra d’Aci.

Dicevamo che ad Acireale per le regionali il primo partito per numero di voti è stato il Movimento 5 Stelle, adesso cosa succederà con le elezioni politiche nazionali? Giulia Grillo sarà in grado di contrastare Catanoso e D’Agostino che ad Acireale hanno certamente un bacino di voti “personali” certamente importante?  Lo scontento è tanto tra la gente, così come continua ad essere forte il consenso per il logo dei pentastellati. Oltre il candidato il M5S è attrattivo anche per il “simbolo”, un luogo/logo dove confluire la protesta, lo scontento, la rabbia accumulata sin dal 1992 quando, cioè, era possibile il cambiamento che però venne sacrificato in nome del potere finanziario e fummo costretti a sorbirci Mario Monti con il sostegno di PD e FI su tutti.

Il 4 marzo si vota con un PD logorato dal “renzismo rampante”, con F.I. in caduta libera, con il leader nazional popolare ultraottantenne che non detiene più lo scettro del Re assoluto e con il Movimento 5 Stelle che non riesce a comprendere la formula giusta per andare al governo con il sostegno anche di altri partiti (da soli è impossibile).

Ad Acireale il derby nostrano tra Catanoso e D’Agostino sarà tutto da raccontare e, come capita spesso, il terzo “incomodo”, la Grillo, non starà a guardare.

(mAd)

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