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Estorsione a chi voleva accedere al fondo vittime. Abbiamo sentito Salvatore Strano (Libera Impresa)

La notizia è devastante. Gli inquirenti ritengono il presidente dell’associazione antiracket ASIA, Salvatore Campo, esercitasse pressioni nei confronti di alcune vittime del racket che avevano richiesto accesso al fondo di solidarietà statale. Il gip ha anche disposto il sequestro preventivo di circa 37mila euro, pari ai fondi pubblici erogati dalla Regione Siciliana a favore dell’associazione antiracket Asia e per Salvatore Campo il giudice per le indagini preliminari della città etnea ha disposto gli arresti domiciliari.

Abbiamo sentito Salvatore Strano vicepresidente dell’associazione antiracket e antiusura Libera Impresa di Aci Catena.

L’Intervista

mAd: Salvatore Strano come dobbiamo prendere la notizia dell’arresto di Salvatore Campo presidente dell’associazione antiracket ASIA di Aci Castello? Ovvero chi si dovrebbe occupare di sostenere gli imprenditori vessati dal pizzo poi, secondo gli inquirenti, chiedono a loro volta il pizzo per il risarcimento che da lo Stato alle vittime di estorsione che denunciano gli estortori. E’ difficile continuare a fidarsi.

Salvatore Strano (ass. Antiracket e antiusura “Libera Impresa” Aci Catena): “Quando abbiamo appreso la notizia dell’arresto siamo rimasti sconvolti. Evidentemente dalle indagini della Guardia di Finanza si è arrivati all’arresto, abbiamo anche appreso in conferenza stampa che la vittima si era rivolta ad un’altra associazione per capire se era davvero lecito versare dei compensi all’associazione ASIA. Si è così riusciti a buttare fango alle associazioni antiracket iscritti all’albo prefettizio ma anche a tutte quelle persone che si occupano ogni giorno di assistere gli imprenditori vessati dal pizzo”.

 mAd:  Secondo gli inquirenti il Campo pretendeva una percentuale del ristoro che offre lo Stato alle vittime dell’estorsione, sembra proprio che diventa sempre più difficile in Sicilia potersi fidare di chiunque?

Salvatore Strano (ass. Antiracket e antiusura “Libera Impresa” Aci Catena): “Le associazioni antiracket non possono e non devono ricevere alcun compenso dalle vittime dell’estorsione mafiosa. Un imprenditore già taglieggiata dagli estortori  non deve andare a pagare chi invece deve assisterlo senza chiedere nulla in cambio. Evidentemente quello di cui stiamo parlando è un sistema illegale.”

mAd: Diciamo che se fosse confermata la tesi degli inquirenti è stata messa sulla testa degli imprenditori un’estorsione al pari di quella mafiosa. Adesso c’è da capire come reagire davanti a queste orribili notizie. Come possiamo rassicurare gli imprenditori che intendono denunciare il pizzo?

Salvatore Strano (ass. Antiracket e antiusura “Libera Impresa” Aci Catena): “Lei ha detto bene, noi ogni giorno ci mettiamo la faccia. Non andiamo in ferie, non ci sono domeniche e siamo sempre a disposizione delle vittime e di chi ha bisogno di assistenza. Ovviamente in una cesta di frutta si può sempre trovare la mela marcia e in quel caso va messa nella spazzatura. Io posso assicurare tutti gli imprenditori, gli artigiani e tutti coloro che intendono denunciare il pizzo che il caso dell’associazione ASIA non deve significare che le altre associazioni non sono rispettose della più completa legalità. Se l’arrestato di ieri (30/10/2018 n.d.r.) dovesse arrivare a processo noi dell’associazione antiracket e antiusura Libera Impresa ci costituiremo parte civile”.  

(mAd)

 

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