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EZIO BOSSO APRE LA DECIMA EDIZIONE DI VPM 2018

Eravamo in tantissimi, ieri sera, presso la Basilica di San Sebastiano, grondanti sudore, ma pronti a farci incantare dalle note di Ezio Bosso e la Stradivari Chamber Orchestra, che hanno aperto la stagione di Villa Pennisi in Musica 2018. Introdotto dal sindaco, il quale, molto umilmente, ha ringraziato chi lo ha preceduto, per l’ottima organizzazione dell’evento, ieri quella performance musicale tra i dipinti di Paolo Vasta ha incantato particolarmente, e poi lui, Ezio Bosso, il nostro illustre concittadino, ci ha deliziato, oltre che con Bach e Ciaikovsky, anche con le sue parole, con momenti di riflessione fatti di aneddoti sui celebri musicisti o sulla genesi delle opere che si apprestava ad eseguire e naturalmente con qualche sua composizione, come la sublime “Rain, in your black eyes”.
Lo ammetto, l’ho visto e sentito parlare tante volte alla televisione, ma vederlo e sentirlo dal vivo è tutta un’altra cosa. Ne ho percepito vitalità, passione, amore infinito per ciò che faceva e allo stesso tempo il costante desiderio di condividere con noi tutte queste emozioni. E poi, adoro questa sua orchestra per nulla impomatata e ingessata, ma total black, una semplice t-shirt, niente papillon o cravatte.
Di gente ce ne era tanta, forse troppa, a molti dei quali non interessava nulla né di un Adagio di Bach, né tanto meno di un Allegro moderato di Ciaikovsky, ma era lì, per poter dire di esserci stata e ahimè, denotando anche una certa mancanza di rispetto nei confronti della performance che era venuta a vedere, attraverso un chiacchiericcio continuo di sottofondo che non è passato inosservato neanche dallo stesso Bosso, il quale, ad un certo punto, mentre dirigeva l’orchestra, si girava accennando al silenzio.
Bisognerebbe essere grati a chi permette che un evento di una tale portata sia gratuito, quindi accessibile a tutti. Bisognerebbe rispettare la “sacralità” dell’evento e avere l’onestà di uscire quando ci si stanca, invece di bisbigliare o giocherellare con il telefono. Purtroppo, invece, credo che manchi proprio il rispetto verso la cultura, intesa in tutte le sue manifestazioni e credo che questo nostro paese dovrebbe investire di più anche in un’educazione al rispetto della bellezza, a coltivare le emozioni che un concerto, una rappresentazione teatrale, un’opera d’arte possono suscitare. Perché se per qualcuno con la cultura “non si mangia”, è vero, altresì, che essa nutre l’anima e ingentilisce i cuori.
Per fortuna i disturbatori non erano la maggioranza. Per fortuna, ogni tanto succede anche che la maggioranza abbia una connotazione positiva (senza le “ambizioni meschine” e le “inesauribili astuzie” di cui parlava De André) e stare dalla parte della maggioranza significhi far parte di un pubblico attento e appassionato, nonostante il caldo, grato ad un uomo meraviglioso che insegna come la musica possa rappresentare un àncora di salvezza quando il tuo corpo non ha le stesse capacità motorie degli altri. Un uomo che ti insegna ad amare la vita sempre, nonostante tutto e ad arricchirla di nuove e continue emozioni. Grazie maestro Ezio Bosso!

(Valeria Musmeci)

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