ACIREALE – La tutela dell’Ambiente consiste anche e soprattutto nella capacità e nell’organizzazione della conservazione del bene naturale. Conversazione e tutela che non deve significare imbalsamazione o, peggio ancora, abbandono ma attenzione e cura e interventi tesi a mantenerne il naturale equilibrio. Ma le città cambiano e così tutto quello che poteva essere accettabile alcuni decenni fa oggi potrebbe diventare inappropriato o riduttivo o addirittura sbagliato. Sono convinto che la mobilità è il cuore pulsante per il buon funzionamento di una città e può agevolare il rispetto per l’ambiente oppure aggravarlo con infrastrutture che possono inclinarne l’assetto.
Rispetto alla fermata (non stazione ma semplice fermata) ai Cappuccini, RFI ha fatto pervenire il progetto definitivo. Non sono un tecnico e non mi improvviserò tale ma, secondo le analisi di chi ha visionato il progetto, sembrano essere presenti delle criticità che potrebbero aggravare la difficile condizione della Timpa di Acireale. Sappiamo che “l’ingresso della fermata sarà collocato sul prolungamento di via Vito D’Anna, mentre il collegamento pedonale sarà garantito direttamente con il parcheggio Cappuccini, attraverso una rampa interrata ed un ascensore panoramico che condurrà alla quota del campo sportivo Comunale”. Dobbiamo però capire se quest’opera significherà un colpo all’assetto idrogeologico della scarpata della timpa, dobbiamo sapere se vi saranno significativi sovraccarichi idraulici nel sistema, assai datato, ovvero che impatto avranno le acque di scolo sulla nuova tratta ferroviaria? Afferma Fabio D’Agata: “Il canale si trova esattamente a 40 ml dalla Fermata Cappuccini ed oltre a smaltire l’apporto della Ss114 e della ferrovia, accoglie anche il recapito del canale di gronda che dal Viale Colombo arriva sul canale drenando tutta la statale”, è una preoccupazione di cui bisogna avere risposte e certezze prima che iniziano i lavori.
Ed ancora, è prevista una rampa di accesso interrata per il collegamento pedonale e un ascensore, ci chiediamo se è possibile per il viaggiatore pendolare portare con se anche le biciclette? Ci sono viaggiatori/lavoratori/studenti che dopo aver preso il treno intendono raggiungere la destinazione ultima con la bicicletta ma non sembra che siano previste rampe di accesso anche per chi vuole portare con se le due ruote. E’ noto che una mobilità che vuole essere sostenibile deve considerare anche la possibilità di usare più mezzi (scambio) per raggiungere le destinazioni desiderate. L’ingresso al parcheggio sarà dalla SS114 o da viale Regina Margherita? Il punto di primaria importanza è certamente quello relativo al collegamento con il centro ed allora è necessario comprendere se il collegamento previsto sarà sostenibile o, al contrario, più impegnativo dal punto di vista del tasso di caos urbano. Se si dovesse accedere dal viale R. Margherita allora è più che possibile che tutta la circolazione interna ne risulterebbe aggravata. Infine ma non ultimo, i disabili potranno accedere solo da via Vito D’Anna e con l’unica possibilità di essere accompagnati in auto fino alla fermata?
La mobilità è importante quando si pone in armonia con l’ambiente, in tutti gli altri casi potrebbe risultare solamente un’operazione che lascerebbe sul territorio più problemi di quanti vorrebbe risolverne.
(mAd)