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Gli Acesi e il referendum

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Vivere il sabato dopopranzo senza alcun impegno di sorta ti permette di spalmare il tuo tempo in modo piacevole e con ritmi estremamente blandi da far pensare le analoghe ore negli altri giorni della settimana estremamente frenetiche, anche quando in realtà non lo sono.
I tempi dilatati ti consentono di osservare con serenità e con distacco tipico di chi il discorso non è il suo.
In realtà il discorso è anche il mio, ma stasera facevo lo spettatore non pagante, l’osservatore, tipo quei pensionati che sostano attorno ai cantieri stradali osservando il lavoro degli altri, osservando, valutando e soprattutto criticando senza averne il pur minimo interesse.
Discendere il Corso Umberto, con passo lento, arrivare in Piazza Garibaldi e trovare ai due lati del marciapiede due banchetti di contrapposti gruppi per una causa comune il NO.
All’ingresso della Villetta Forza Italia, con Antonio Barbagallo segretaria, Mario Giuffrida il catanosiano di ferro, l’ex vicesindaco Torrisi , il professore Graziano Finocchiaro e la stella nascente della destra acese Rosanna Fichera.
Di fronte verso il Corso Umberto, esattamente tra gli ex negozi (anni 70/80) di Napoleone Calzature e Pennisi Regali, il banchetto dei compagni di Acireale bene comune, con il compagno Saro di Rifondazione, Citto Leotta e Saro Patanè.
Mezz’ora con i compagni e più di un’ora con quelli di Forza Italia (nel frattempo è arriveto anche l’on. Basilio Catanoso) a vedere la reazione degli Acesi alle sollecitazioni per la campagna referendaria.
Posso dire dopo avere assistito al transito di centinaia di concittadini, che l’Acese medio se ne sta gran fottendo del referendum.
Saranno in cento e non più a scannarsi sui social.
La stragrande maggioranza di quelli che per strada ti dicono che voteranno NO lo dicono come quelli che dal barbiere o dal macellaio ti dicono che il governo è ladro, tanto per parlare.
C’è molta disinformazione e superficialità.
Il referendum è inteso SI o NO a Renzi e su questo la colpa è del fronte del NO che ha politicizzato il confronto. Dall’ANPI a Casapound passando da Beppe Grillo la volontà è di mandare a casa il presidente del Consiglio.
I grillini sanno benissimo che se vince il NO e si va a elezioni anticipate, con l’Italicum vanno a governare, il resto dell’armata del NO sta reggendo, anche controvoglia, a loro il moccolo.

Io ribadisco il mio BOH
(santodimauro)

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