Graffiti del 1700, trovati e conservati nel restauro della Galleria Carracci a Palazzo Farnese

Il restauro della Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese, una delle meraviglie della storia dell’arte mondiale, ha richiesto 18 mesi e anni di studi preparatori, nonché 800 mila euro, messi a disposizione dal World Monuments Fund, mecenate internazionale. Fu realizzato all’alba del Milleseicento dai celebri fratelli bolognesi — Annibale in primis, assistito da Agostino e dai suoi allievi. 

Questa volta però si è voluto salvaguardare (con due mesi di lavori in più sull’agenda prevista e altri 40 mila euro) la nuova scoperta sulle pareti della Galleri, a metà tra arte e «vandalismo» (d’epoca): si tratta di disegni e iscrizioni, una novantina in tutto e di natura assai varia: semplici firme e date, a volte incise direttamente sugli stucchi, ma anche ritratti, caricature o schizzi degli stessi affreschi della galleria. A vergarli, con diversa abilità, frequentatori (settecenteschi, soprattutto) del luogo; graffitari ante litteram, si direbbe oggi. Ma tra loro c’erano anche il celebre caricaturista Pier Leone Ghezzi (di cui gli studiosi hanno riconosciuto la mano) o pittori del calibro del francese Prix de Rome Jean-Hugues Taraval.