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Guarda che luna

Questa sera si verificherà un’occasione di quelle da non perdere, anche perché una serata così non si ripeterà presto.
Potremo infatti ammirare l’eclissi totale di Luna più lunga del secolo.
Uno spettacolo visibile anche ad occhio nudo, da subito dopo il tramonto e arricchito dalla spettacolare opposizione di Marte, che sarà brillantissimo proprio accanto al nostro satellite.
L’eclissi di luna è un fenomeno che si verifica quando Sole, Terra e Luna si trovano perfettamente allineati, con il nostro pianeta posto tra il Sole e la Luna. Il nostro satellite viene quindi oscurato, parzialmente o totalmente, dal cono d’ombra proiettato dalla Terra che non lascia arrivare i raggi del Sole.
In Italia la Luna sorgerà verso sudest poco prima delle 21, già parzialmente immersa nel cono d’ombra della Terra. Alle 21.30 inizierà la fase della totalità, con il nostro satellite che si tingerà di rosso. Rimarrà così fino alle 23.13, poi inizierà a riemergere dall’ombra. All’1.28 del 28 luglio il fenomeno sarà concluso.

La Luna e la sua magia, rossa o perlata che sia, così apparentemente immobile a guardarci da un cielo stellato, oppure buio e cupo, ci ha sempre rapiti, ognuno di noi ha cercato in essa rifugio, conforto, ispirazione, almeno una volta nella vita.
E la Luna da sempre ispira poeti, scrittori e cantanti.

Tra le più celebri, ricordiamo il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, di Giacomo Leopardi :
“Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore. […]
Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo […]”

Oppure la novella di Luigi Pirandello “Ciàula scopre la luna” :
“Restò – appena sbucato all’aperto – sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d’argento.
Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.
Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?
Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna… C’era la Luna! la Luna!
E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.”

O la famosa canzone napoletana, più conosciuta nell’interpretazione di Renzo Arbore, che tutti abbiamo canticchiato:
“E ‘a luna rossa mme parla ‘e te,
i’ lle domando si aspietta a me,
e mme risponne: “Si ‘o vvuó’ sapé,
ccá nun ce sta nisciuna.”

E altri autori che l’hanno così immaginata :
” È durante l’eclissi che il sole e la luna possono stare insieme. Non sapremo mai le parole che si sono sussurrati l’un l’altra. Non dobbiamo mai scordare che questi rari momenti accadono soltanto poche volte nell’arco di una vita e sono unici.”
(Sergio Bambarén)
“Narra una leggenda cinese di due amanti che non riescono mai a unirsi. Si chiamano Notte e Giorno. Nelle magiche ore del tramonto e dell’alba gli amanti si sfiorano e sono sul punto di incontrarsi, ma non succede mai. Dicono che se fai attenzione, puoi ascoltare i lamenti e vedere il cielo tingersi del rosso della loro rabbia. La leggenda afferma che gli dei hanno voluto concedere loro qualche attimo di felicità; per questo hanno creato le eclissi, nel corso delle quali gli amanti riescono a unirsi e fanno l’amore.”
(David Trueba)

Per chi volesse osservare meglio il fenomeno e coglierne più particolari, ad Acireale è possibile partecipare a due eventi dedicati :
Presso il Belvedere Santa Caterina, dalle 20:00, in collaborazione con l’Associazione culturale Vietraverse, si terrà “Guarda che Luna”, una conferenza con osservazione al telescopio, a cura di Innocenza Busa, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Catania;
e presso la Parrocchia Santa Maria la Scala, dalle 20.00, in collaborazione con i soci dell’Accademia Zelantea, si terrà la presentazione sull’eclissi a cura dell’astronomo Carlo Blanco dell’Università di Catania e osservazione al telescopio a cura dell’associazione Raccontare la Scienza.

Buona eclissi lunare a tutti!

(Laura Magliocco)

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