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Gulli e Pennisi e Archimede insieme per il diritto allo studio e scongiurare i doppi turni. Ma il Classico protesta per chiedere la manutenzione alla Città Metropolitana

«Non ci sono ragazzi contro ragazzi e non vogliamo dividerci, anzi ci fa piacere unirci. Siamo ragazzi del V anno, fuori da scuola usciamo insieme, siamo amici, fidanzati, amici d’infanzia. Siamo contenti che i ragazzi dell’Archimede stiano nel nostro stesso edificio. Però vogliamo che la Provincia garantisca il diritto allo studio e la sicurezza a tutti noi», spiega Gaia Lentini, studentessa del quinto anno del liceo classico.

Non c’è alcun malumore, nessuna polemica tra gli alunni del classico Gulli e Pennisi e gli alunni dello scientifico Archimede.  I due istituti acesi sono storicamente due punti di riferimento dell’istruzione superiore del territorio. E storicamente sono intestinamente legati da amicizie, amori e da un sano e stimolante scambio tra i loro studenti. Nessuna istituzione, nessun ente ha potuto e difficilmente potrà frapporre barriere tra giovanissimi che condividono gli anni e le esperienze più belle.

Ieri mattina il Gulli e Pennisi ha manifestato in area COM perché la ex Provincia, oggi Città Metropolitana di Catania, non ha ancora effettuato gli interventi di manutenzione necessari in alcune aule dell’edificio di via Mario Arcidiacono.

Nei giorni scorsi alcuni post sui gruppi social degli studenti avevano lasciato, erroneamente, intendere che non fosse stata accolta con piacere la disposizione del Servizio Patrimonio, Edilizia e Manutenzione della Città Metropolitana di Catania. L’Ente, dopo interlocuzioni e sopralluoghi, ha assegnato quattro aule del modulo prefabbricato del Gulli e Pennisi al liceo scientifico Archimede per sopperire alla grave carenza di spazi, che già costringe gli studenti alla rotazione delle aule e a prolungare l’orario scolastico, con un giorno libero a settimana. Nelle quattro aule del prefabbricato del classico andranno a rotazione le 12 quinte classi dello scientifico, scongiurando così i disagi dei doppi turni, altrimenti inevitabili.

«Gli studenti del classico sono 400, gli studenti dello scientifico oltre 1700, tra tutti questi qualcuno si sarà espresso male o avrà espresso male quella che è una preoccupazione di tutti noi studenti, ovvero il diritto a poter studiare in condizioni adeguate. Per questo martedì pomeriggio abbiamo deciso di incontrarci. Eravamo noi rappresentanti delle quinte classi dei due istituti, siamo persone mature e non c’era nulla da chiarire, abbiamo capito di volere tutti la stessa cosa, poter studiare senza troppi disagi. Se lo riterremo opportuno e i tempi si allungheranno le prossime proteste le faremo insieme», racconta Ettore Pirrone rappresentante di una quinta classe dell’Archimede.

Agli studenti delle quinte dell’Archimede sono state assegnate quattro delle nove aule del prefabbricato del Gulli e Pennisi. Due aule del classico, per accogliere gli altri studenti, si sposterebbero dal prefabbricato al plesso centrale, al posto di aule usate come archivi. La questione nasce perché c’è un’aula grande del plesso centrale, che “da anni ha il tetto a pezzi” e due delle aule del modulo necessitano di interventi di manutenzione.

«Rivendichiamo il diritto allo studio perché la nostra scuola ha bisogno di manutenzione, per anni ha ospitato una scuola primaria e non tutti gli ambienti sono sicuri e idonei alle nostre esigenze, a parte il problema dell’aula 52 del plesso centrale, che ha il tetto a pezzi e per cui viene richiesto un intervento da quattro anni, diverse aule che hanno bisogno di manutenzione», racconta la studentessa del classico.

Intanto, nonostante l’assegnazione delle aule, gli studenti dell’Archimede non si sono ancora trasferiti nel modulo prefabbricato del liceo classico.

«La diminuzione dei disagi all’interno del liceo Archimede, naturalmente, non deve comportarne l’aumento nel vicino liceo classico,- ci ha spiegato il dirigente scolastico Riccardo Biasco-.  Mi sento di dover ringraziare la Città Metropolitana per la mediazione e la razionalizzazione degli spazi operata; la presidenza e i docenti del liceo classico, che dopo le iniziali perplessità si sono resi disponibili al dialogo e alla ricerca di una soluzione condivisa; gli alunni, attori principali di tutti i processi, che hanno trovato tempi e modi di incontro e di discussione democratica.  Stiamo temporeggiando, finché non sarà risolto il problema, e sposteremo solo tre aule. La Città Metropolitana si è impegnata in breve tempo ad effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in due aule del modulo e in una del plesso centrale , queste operazioni insieme alla dotazione di banchi e sedie consentirà alle due scuole lo svolgimento sereno dei tempi di permanenza a scuola. La Città Metropolitana si è impegnata in breve tempo ad effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in due aule del modulo e in una del plesso centrale , queste operazioni insieme alla dotazione di banchi e sedie consentirà alle due scuole lo svolgimento sereno dei tempi di permanenza a scuola».

L. C.

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