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Ho visto la luce

ACIREALE – In questi giorni il Consiglio comunale sta valutando un progetto di gestione della pubblica illuminazione cittadina denominato Acireale Smart City ,  il cui testo è il seguente:

Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta, il progetto non nasce oggi ma deriva da una proposta ricevuta dalla precedente amministrazione da parte di un impresa siciliana, che propone la sostituzione e gestione della pubblica illuminazione urbana con la formula del Project financing, previsto dal codice appalti 50/2016, in cui il privato si occupa di sostenere i costi dell’investimento ricevendo in cambio un canone annuo dal Comune, che solo dopo un certo numero di anni ritornerà in possesso degli impianti, normalmente queste formule di partenariato pubblico/privato si attuano per opere pubbliche a tariffazione diretta, ad esempio un parcheggio, in cui il guadagno per il privato consiste nella vendita del tempo di sosta, oppure un autostrada in cui l’impresa che ha costruito l’opera si ripaga con i pedaggi.  Quello che però stiamo andando a valutare è un opera in cui sarà il Comune e non i privati a restituire all’impresa un canone annuo che nel caso in questione ammonta a 1.120.000€ per 19 anni, per un investimento che prevede la sostituzione dei punti luce cittadini, con lampade a basso consumo, la loro manutenzione ed i consumi energetici. Guardando in dettaglio il progetto salta subito all’occhio che il computo metrico è redatto utilizzando prezzi di analisi invece di adoperare il prezziario regionale ufficiale della regione Sicilia , i prezzi di analisi nei progetti servono a descrivere articoli non presenti in prezziario ed il progettista si assume l’onere di “ generare” un nuovo prezzo invece di utilizzarne uno di “capitolato”,  ora se questo stratagemma può essere comprensibile per alcuni prezzi, mi sembra inopportuno per un intero progetto, visto che parliamo di impianti elettrici e non di biotecnologie.

Nella pratica corrente dei lavori pubblici, i prezzi di analisi servono per aggirare i prezziari ufficiali ed aumentare il costo delle opere, non sappiamo se questo sia il caso del nostro progetto, ma di certo  pagare una “piattaforma integrata” per il telecontrollo al prezzo di 1.229.984,00€ senza capire cosa contenga realmente questa piattaforma, mi lascia perplesso.

Un altro punto che lascia qualche dubbio è la presenza delle voci a corpo e non a misura, ovvero si prevede un importo complessivo per delle voci che sono evidentemente misurabili a singole unità, metro cadauno ecc.

Per gli addetti ai lavori, questo significa che non disponi di un progetto, e stimi un intervento in maniera approssimativa, probabilmente arrotondando per eccesso gli importi, ovvero se devi sostituire 9000 ml di linee elettriche la logica vorrebbe che si adoperasse un prezzo al ml e non a corpo, e soprattutto cosa vuol dire “rifacimento”?  fai gli scavi ed i ripristini, cambi i fili, rifai le cabine intermedie di bassa tensione, sostituisci i quadri,  non lo sappiamo e probabilmente non lo sanno nemmeno loro, perché questi numeri sono presumibilmente delle poste contabili di uno studio di fattibilità e non un progetto.

Senza entrare ulteriormente in questioni tecniche e per una maggiore comprensibilità del testo, diciamo che stiamo per mandare in gara un bando pubblico che ci costerà oltre un milione l’anno per 19 anni, per una tecnologia in rapidissima evoluzione, ad esempio se tra 10 anni i lampioni fotovoltaici permetteranno di scollegarci dalla rete elettrica e di garantire autonomia energetica al punto luce, noi continueremo a pagare per altri 9 anni una tecnologia superata ad un costo esorbitante.

Seconda considerazione: ma se il comune dispone di 1.120.00€  l’anno da pagare ad un privato, perché non accende un mutuo direttamente, utilizzando Cassa Depositi e Prestiti o il sistema bancario, e realizza un progetto in house, affidando la manutenzione  alla Sogip o a ditte del territorio acese, invece di perdere per 19 anni la proprietà del proprio sistema elettrico?

Siamo certi che stiamo facendo un affare per la pubblica Amministrazione, firmando un contratto del genere?

Siamo certi che i consiglieri abbiano le competenze per valutare nel dettaglio la qualità di un progetto, basato su un computo fatto di analisi prezzi e voci a corpo?

(Fabio D’Agata)

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